Da circa un ventina di anni a questa parte la giornata del 3 gennaio 2025 in Francia ha fatto registrare un vero e proprio (ed è il caso di dirlo: singolare) boom di decessi che non ha mai trovato – nonostante gli ovvi tentativi – una reale spiegazione concreta: dati alla mano, infatti, secondo l’Istituto statistico francese in media in questa giornata si registrano circa 1.900 morti, pari a 300 in più rispetto all’intero mese di gennaio (che si ferma, insomma, a mille e 600); peraltro senza dimenticare che sempre in Francia il primo mese dell’anno è il momento in cui si registra l’aumento maggiore della mortalità, pari al 14% in più rispetto al resto dei mesi.
Quest’ultimo dato – poi arriveremo anche al singolare caso del 3 gennaio – trova una facilissima spiegazione (peraltro applicabile non solo al caso della Francia) se allarghiamo lo sguardo all’intero periodo invernale con dicembre e febbraio che registrano aumenti rispettivamente del 9% e del 12% che si possono ricollegare alla maggiore circolazione di virus e malanni legati al rigido freddo francese: non a caso se guardiamo all’intero anno, agosto – e soprattutto la giornata di Ferragosto – è il momento in cui i decessi calano a picco con medie mensili di ‘soli’ 48mila morti rispetto agli oltre 63mila che si registrano a gennaio.
Perché il 3 gennaio 2025 in Francia si registra un boom di decessi: tutte le ipotesi dell’Istituto statistico
Nonostante l’alto numero di morti in Francia di gennaio e del periodo invernale trova una spiegazione chiara e precisa, lo stesso non si può dire per il triste primato del 3 gennaio; ma alcune ipotesi ci aiutano a scongiurare l’idea che si possa trattare di una sorta di giornata maledetta nella quale i francesi dovrebbero evitare di uscire di casa: la prima – e forse più ovvia – è che proprio nella terza giornata dell’anno segna la ripresa dei servizi chirurgici di per sé legata ad un ovvio aumento delle complicazioni operatorie; unitamente a quella che l’Istituto statistico francese chiama “sindrome del 2 gennaio” che porta le persone a tardare il più possibile le visite mediche per evitare di perdere tempo utile ai festeggiamenti.
Similmente un’altra spiegazione (più romantica) potrebbe essere legata al fatto che molti malati terminali grazie al fermo desiderio di vedere l’anno nuovo e di trascorrere del tempo con i propri cari riescono – ovviamente in modo del tutto incosciente, e quasi senza fondamento scientifico – a tardare il momento del decesso; mentre l’ultima ipotesi – più concreta – è legata proprio al rigido clima che si registra in Francia, unito al consumo eccessivo di cibi poco salutari e alla riduzione del movimento visico che causano tutti assieme un aumento degli scompensi cardiocircolatori.