Dopo che l’Italia ha bloccato l’esportazione di circa 250mila dosi di vaccino di AstraZeneca, destinate all’Australia, anche la Francia potrebbe fare lo stesso. Lo ha spiegato il ministro della salute d’oltralpe, Olivier Veran, che intervistato dall’emittente televisivo francese Bmftv ha spiegato: “Stiamo discutendo a stretto contatto con gli italiani per avere un approccio europeo in merito”, aggiungendo che la sua nazione “potrebbe fare la stessa cosa” dell’Italia.
Veran ha escluso l’introduzione di un passaporto vaccinale, mentre secondo lo stesso sarebbe più efficace un “certificato di vaccinazione”, per riaprire i luoghi pubblici: “La Francia – ha aggiunto – non è un paese in cui si possa dire ‘se tu sei vaccinato puoi entrare qui, se non lo sei non puoi entrare là…invece, che si pensi ad indicatori sanitari collettivi che ci consentano di programmare la riapertura di certi locali come i ristoranti, i cinema, questo sì”. Clement Beaune, sottosegretario di Stato agli Affari europei, ha invece invitato gli Stati Membri dell’Unione Europea a non muoversi in autonomia per l’acquisto di vaccini, come invece stanno facendo Danimarca e Austria.
FRANCIA COME ITALIA SUI VACCINI, E VERAN SI SBILANCIA: “FRA 4-6 SETTIMANE…”
“La solidarietà europea ci avvantaggia”, spiega Beaune che poi, parlando in particolare di Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, che hanno puntato sul vaccino russo senza attendere il via libera Ema, aggiunge: “Se dovessero cercare il vaccino cinese o russo, ciò rappresenterebbe un problema di solidarietà e un problema di salute perché non sono autorizzati in Europa. La discussione è politica per il momento – ha aggiunto – ma se continuasse, non potremmo trarre vantaggio dal quadro europeo e cercare soluzioni nazionali in ognuno per sé”. Infine Olivier Veran si dice quasi certo che ci sarà un ritorno alla normalità nel giro di un mese/un mese e mezzo: “Abbiamo motivi per pensarlo fra 4-6 settimane avremo vaccinato gran parte delle persone vulnerabili, i più anziani, i più malati. Già registriamo una diminuzione della circolazione del virus in questa fascia”.