Ancora una volta i tribunali francesi riconoscono la responsabilità dello Stato nell’aggravamento delle crisi ambientali. Infatti, il 29 giugno, il governo francese è stato giudicato colpevole di “cattiva condotta” dal tribunale amministrativo di Parigi per non aver rispettato gli impegni presi per ridurre l’uso di pesticidi e per l’incapacità di proteggere le falde acquifere dall’impatto di queste sostanze. Come ricostruito da Le Monde, per la prima volta è stata riconosciuta l’esistenza di un “pregiudizio ecologico” derivante dalla “contaminazione diffusa, diffusa, cronica e duratura” dell’acqua e del suolo da parte dei prodotti fitosanitari, nonché la perdita di biodiversità e di biomassa.



Dunque, la sentenza spinge la Francia ad adottare “tutte le misure appropriate” per rimediare a questo danno e prevenire “qualsiasi peggioramento del danno” entro il 30 giugno 2024. L’azione legale, avviata nel gennaio 2022 da cinque organizzazioni (Notre affaire à tous, Pollinis, Biodiversité sous pieds, l’Association pour la protection des animaux sauvages e l’Association nationale pour la protection des eaux et rivières), aveva come obiettivo principale la procedura di valutazione e autorizzazione alla commercializzazione dei pesticidi, per la quale però lo Stato non è stato condannato.



“CARENZE SONO OMISSIONE COLPOSA DELLO STATO”

Per le associazioni che hanno promosso l’azione legale si tratta comunque di una vittoria, perché il tribunale amministrativo di Parigi riconosce la piena portata del danno ecologico e la responsabilità dei pesticidi. Come evidenziato da Julia Thibord, responsabile del contenzioso strategico di Pollinis, precisa che tale sentenza “riconosce anche una colpa da parte dello Stato per quanto riguarda l’inadeguatezza della valutazione del rischio. Questa sentenza segna un primo passo“. Anche Benoît Fontaine, biologo della conservazione presso il Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, ritiene che questa decisione sia un passo nella giusta direzione. “Ovviamente non basta che gli scienziati scrivano articoli da decenni per dire che stiamo andando verso un disastro. Dobbiamo agire anche in altri modi e la legge è una leva molto importante“. La sentenza del tribunale amministrativo conferma che “le carenze nelle procedure devono essere considerate come un’omissione colposa da parte dello Stato tale da impegnare la sua responsabilità“.



OBIETTIVI FRANCIA SONO VINCOLANTI

D’altro canto, pur essendo “accertata” la natura diretta del legame tra la colpa e il danno, essa non è “certa“, perché i risultati degli studi supplementari che l’Agenzia nazionale della sicurezza sanitaria potrebbe richiedere non erano noti alla data della sentenza, quindi non si può dedurre con certezza che ciò avrebbe avuto l’effetto di modificare in modo significativo la natura o il numero di prodotti fitosanitari immessi sul mercato, spiega il tribunale. Ma per Julia Thibord questo punto è “discutibile” , quindi le cinque organizzazioni dovrebbero fare ricorso al tribunale amministrativo. D’altra parte, la Francia è stata condannata per non aver raggiunto i suoi obiettivi di riduzione dell’uso dei pesticidi e dovrà allinearsi alle sue ambizioni entro un anno. Inoltre, con questa sentenza, il tribunale amministrativo riconosce che gli obiettivi che la Francia si è data, in applicazione di una direttiva europea, sono vincolanti, contrariamente a quanto lo Stato aveva cercato di difendere.