Dopo diversi scontri ed opposizioni, il Senato in Francia ha dato il via libera all’inserimento del diritto all’aborto all’interno della Costituzione, rendendolo di fatto un diritto irreversibile. L’approvazione è arrivata con 267 voti a favore e 59 contrari, in larga parte, secondo il Corriere, appartenenti al partito dei Républicains. L’ultima tappa del testo, però, è il voto delle Camere unite che si terrà il 4 marzo e, sempre secondo il Corriere, difficilmente sarò diverso dal risultato odierno.
Commentando l’approvazione da parte del Senato del diritto all’aborto nella Costituzione della Francia, il presidente Emmanuel Macron ha sottolineato il suo impegno “a rendere irreversibile la libertà delle donne di ricorrere all’interruzione di gravidanza inscrivendola nella costituzione. Dopo l’Assemblea nazionale, il Senato fa un passo decisivo”. Secondo l’associazione Osez le féminisme si tratta, invece, di “una vittoria per tutte le donne che vogliono vedere garantito il diritto di controllare il proprio corpo”. Infine, sul via libera all’iscrizione del diritto all’aborto nella Costituzione della Francia, il ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti ha sottolineato il valore “storico” del voto odierno, grazie al quale “saremo il primo Paese al mondo a sancire nella Costituzione la libertà delle donne di controllare il proprio corpo”. (Agg di Lorenzo Drigo)
Francia: gli emendamenti lampo contro il diritto all’aborto in Costituzione
Potrebbe rallentare, in Francia, l’aggiunta alla Costituzione francese della “libertà garantita” di abortire, voluta da Emmanuel Macron. Il testo potrebbe essere rimesso in discussione nonostante l’accordo tra i parlamentari delle due Camere, poi approvato dalla commissione parlamentare delle leggi, lo scorso 14 febbraio. Il testo prevede l’aggiunta alla Costituzione di Parigi di tal “libertà garantita” di abortire. Prima di arrivare alle Camere, la definizione era stata accettata come un compromesso rispetto alla dicitura richiesta dal governo che avrebbe voluto elevare al rango costituzionale il diritto all’aborto.
C’è però un problema. I senatori del partito Les Republicains Alain Milon, Bruno Retailleau e Philippe Bay, hanno presentato due emendamenti poco prima che scadesse il tempo limite per il deposito delle modifiche, spiega La Verità. Il primo prevede l’aggiunta “del rispetto della clausola di coscienza dei medici o dei sanitari chiamati a praticare l’intervento” dell’aborto mentre il secondo punta a sopprimere il termine “garantito” dal diritto alla libertà di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza. Nel caso di voto favorevole al Senato per gli emendamenti, l’Assemblea Nazionale dovrà votare la nuova versione del testo, step necessario per convalidare la modifica della Costituzione.
Diritto all’aborto in Costituzione in pericolo?
La maggioranza del Senato è composta da Lr (Repubblicani) mentre quella dell’Assemblea nazionale dipende dai deputati di Macron favorevoli alla modifica della Costituzione. A questi si aggiungono quasi tutti i deputati delle opposizioni di sinistra. Difficile, dunque, che la Camera bassa approvi la nuova versione del testo anche in caso di ok del Senato. Gli emendamenti presentati dai senatori potrebbero però non bastare per fermare alla costituzionalizzazione dell’aborto in Francia. Come scrive Le Parisien, certi senatori Lr come Thierry Meignen voterebbero a favore della “libertà” di abortire perché pressati dalle loro mogli.
Il diritto all’aborto, indipendentemente da quello che sarà deciso del Senato, non è in discussione in Francia, secondo La Verità. Il presidente del Senato, Gerard Larcher, ai microfoni di Franceinfo a gennaio ha dichiarato: “Nel nostro Paese le interruzioni volontarie di gravidanza non sono minacciate. Se lo fossero, credetemi, mi batterei per il loro mantenimento”, per poi aggiungere che “la Costituzione non è un catalogo di diritti sociali”.