L’Occidente, dopo le parole del presidente della Francia Emmanuel Macron, sembra essere sempre più vicino ad uno scontro militare diretto contro la Russia, per sostenere l’Ucraina. Una posizione fermamente e più volte ribadita dall’Eliseo e che ha trovato diversi appoggi in altri leader internazionali, tra Polonia, Repubblica Ceca, Canada e Paesi Baltici, ma anche fortunatamente diverse opposizioni, prime tra tutte quelle di Italia e USA.



Inoltre, sono moltissimi gli analisti che ritengono tecnicamente e militarmente impraticabile l’auspicato, dalla Francia, ingresso di truppe estere in Ucraina, così come sempre più analisti ritengono che ormai il conflitto sia agli sgoccioli, a sfavore di Kiev. Tra questi analisti c’è anche Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, che ne ha parlato recentemente sulle pagine del Fatto Quotidiano. Prima, però, di passare propriamente all’eventuale intervento della Francia o dell’Occidente in Ucraina, ci tiene a sottolineare che “l’Unione Europea non ha più nulla da dare a Kiev in grado di cambiare l’esito del conflitto”. I Taurus promessi da Macron, di cui “si parla come della nuova arma miracolosa” ricordano “gli Scalp e gli Storm Shadow”, che da miracolosi sono presto diventati inutili.



Gaiani: “La Francia in Ucraina durerebbe al massimo quattro giorni”

La posizione interventista della Francia sull’Ucraina, inoltre, non è plausibile per il fatto che in Europa “abbiamo enormi problemi di produzione” di armi e, soprattutto, munizioni. La Cnn, infatti, in una recente analisi ha stimato che la Russia è in grado di produrre circa 3 milioni di munizioni all’anno, mentre Europa e Stati Uniti, assieme, arrivano appena a 1,2 milioni, decisamente insufficienti per sostenere uno sforzo bellico contro il colosso russo (ipoteticamente, poi, sostenuto da Corea e Cina).



Inoltre, dietro all’impossibilità di Francia ed Europa di intervenire in Ucraina, secondo Gaiani, ci sono altre tre motivazioni. In primo luogo un rapporto “della commissione Difesa del Parlamento francese” secondo il quale “le scorte di munizioni consentirebbero all’esercito di Parigi di sostenere tre o quattro giorni di conflitto ucraino“. Poi, “la Germania l’altro giorno ha fatto sapere che per ripristinare le scorte ci vorrebbero 40 miliardi di euro”. Infine, a rendere impossibile l’intervento della Francia o dell’Occidente in Ucraina c’è “l’ultimo rapporto della Camera dei comuni del Regno Unito”, secondo il quale “il Paese potrebbe combattere un conflitto convenzionale per un massimo di due mesi“.