Dopo il clamore mediatico per il caso Iquioussen, imam marocchino espulso e risultato irrintracciabile, la Francia continua a espellere con discrezione gli stranieri radicalizzati, che hanno commesso reati gravi o integralisti islamici che rappresentano una grave minaccia per l’ordine pubblico. L’ultimo caso è quello di Tayeb Benyettou, 27enne algerino residente a Cambrai (Nord), espulso il 6 dicembre dalla Francia verso l’Algeria, la cui storia è stata ricostruita da Le Figaro. L’uomo aveva tutte le carte in regola per rientrare nel campo di applicazione della circolare mandata due anni fa dal ministro dell’Interno Gérald Darmanin ai prefetti riguardo le espulsioni, in quanto integralista islamico.



Nato nel 1995, Tayeb Benyettou è arrivato in Francia nel 2009, ottenendo un certificato di residenza algerino nel 2017. All’epoca lavorava come parcheggiatore in un autosilo di Roissy. Eppure nel 2012, quando aveva 17 anni e viveva a Cambrai, era stato espulso dal suo liceo per commenti antisemiti. Raggiunta la maggiore età, nel 2015 è stato nuovamente denunciato e monitorato dai servizi di intelligence. Il suo antisemitismo e la sua attrazione per l’Islam radicale lo hanno portato a essere registrato nell’archivio per il trattamento delle segnalazioni per la prevenzione della radicalizzazione di natura terroristica (FSPRT). Inoltre, poiché Cambrai si trova a una cinquantina di chilometri dal confine, poteva essere in contatto con gli ambienti islamici radicali belgi.



ESPULSO 13 ANNI DOPO ARRIVO IN FRANCIA: NEL FRATTEMPO COMMETTE STUPRO E ALTRI REATI

Nel 2018 la vista di Tayeb Benyettou ha avuto una svolta. Nell’aprile, mentre soggiornava a Praga, fu arrestato per lo stupro di una turista irlandese di 35 anni, di professione insegnante. Il caso fece scalpore in Repubblica Ceca, come ricostruito da Le Figaro. La giovane donna avrebbe incontrato Benyettou in un bar e poi avrebbe accettato di accompagnarlo nella sua stanza. Lì è stata violentata da diversi individui. Per questa vicenda Benyettou fu condannato in primo grado e la sua pena fu aumentata in appello nel 2019, quando fu condannato a 6 anni di carcere per stupro di gruppo. La Corte Suprema respinse poi il suo ricorso nel 2020. In totale è stato detenuto per 42 mesi in Repubblica Ceca prima di essere rilasciato nell’ottobre 2021. Nel frattempo, nel giugno 2021, la Francia impose un provvedimento di espulsione amministrativa nei suoi confronti. Rientrato illegalmente in Francia, ha commesso numerosi reati (come traffico di droga, guida senza assicurazione, ecc.). Eppure, ha trascorso solo diversi periodi nel centro di detenzione amministrativa (CRA). Quando è finito agli arresti domiciliari, ha tentato di fuggire nell’ottobre 2022 ed è stato condannato a una breve pena detentiva. Alla fine di novembre, ha provato di nuovo a infrangere gli arresti domiciliari. Messo nel CRA, alla fine è stato espulso in Algeria 13 anni dopo il suo arrivo in Francia.

Leggi anche

SCHOLZ CHIAMA PUTIN/ "Ora il ruolo dell'Ue è convincere Zelensky ad accettare un piano di pace con Mosca"