Il 25 marzo 2024, una controversa vicenda ha scosso l’opinione pubblica internazionale riguardante il supporto silenzioso della Francia all’esercito israeliano nella conflittualità a Gaza. Secondo indagini congiunte svolte da Disclose e Marsactu, la Francia ha segretamente approvato l’invio in Israele di oltre 100.000 cartucce per fucili mitragliatori a fine ottobre 2023. Queste munizioni potrebbero essere state impiegate contro la popolazione civile nella regione assediata. Le rivelazioni emergono in netto contrasto con le dichiarazioni ufficiali del governo francese, che nega forniture di armamento offensivo a Israele.



In una sessione con la commissione difesa dell’Assemblea Nazionale il 27 febbraio, il Ministro della Difesa Sébastien Lecornu ha tentato di minimizzare i legami armamentari con Israele, citando la concessione di alcune licenze esportative per componenti difensivi destinati al sistema antimissile Domo di Ferro. Questa posizione è stata ribadita dalla portavoce del governo, Prisca Thévenot, nonostante le prove fotografiche fornite a Disclose indichino il contrario.



ARMI FRANCIA USATE NEL “MASSACRO DELLA FARINA”?

Documentazione fotografica datata 23 ottobre 2023 mostra materiale bellico etichettato per Israele all’interno di un deposito di Eurolinks, un produttore di equipaggiamenti militari con sede a Marsiglia. In particolare, si evidenziano spedizioni di “collegamenti M27 per munizioni 5,56 mm”, essenziali per l’operatività dei fucili mitragliatori M249 e FN Minimi, suggerendo un uso potenziale in operazioni offensive piuttosto che difensive. Ulteriori investigazioni hanno rivelato che tali componenti sono stati destinati alla IMI Systems, una compagnia israeliana leader nella produzione di munizioni, che rifornisce direttamente le forze armate israeliane. Queste ultime utilizzano i collegamenti per operare le mitragliatrici Negev 5, capaci di sparare fino a 1.050 proiettili al minuto, implicando un uso intensivo in conflitto.



La controversia è stata alimentata ulteriormente dal cosiddetto “massacro della farina” avvenuto a Gaza, dove civili, tra cui il giovane Muhammad Yasser, sono stati colpiti da munizioni di calibro 5,56 mm durante un attacco israeliano. Questo evento ha attirato condanne internazionali e sollevato questioni sulla provenienza delle armi impiegate. Nonostante le promesse di indagine e condanna da parte di figure politiche come il Presidente Emmanuel Macron, le esportazioni francesi di componenti militari verso Israele non sono state interrotte, sollevando preoccupazioni sull’adeguatezza delle politiche di controllo delle esportazioni di armi e sul loro impatto sui diritti umani e sul diritto internazionale.