Scoppia una nuova polemica in Francia per via di una serie di molestie verbali nei confronti di un gruppo di archeologhe francesi che stanno lavorando vicino alla basilica di Saint-Denis, dove sono sepolti i re di Francia. Come riferisce Repubblica le suddette archeologhe si sono dovute arrangiare a causa del caldo torrido di questi giorni, vestendosi con pantaloncini e canottiera, indumenti che non sono andati a genio ad alcuni passanti musulmani che hanno gridato delle battute oscene o sostenuto che si trattava di un lavoro non adatto alle donne. I fatti risalgono a qualche settimana fa ma i profili social dell’estrema destra di Francia lo hanno fatto diventare un caso solo in questi giorni, denunciando l’islamizzazione del comune che si trova a nord di Parigi, in uno dei dipartimenti più poveri dell’intera nazione francese.
«Non sono state fatte osservazioni di natura islamica o religiosa», fa chiarezza Oriane Filhol, vicesindaca di Saint-Denis con delega ai diritti e alla solidarietà delle donne, che poi aggiunge: «Non è questo l’argomento e non è quello che è successo» precisando che si trattava di uomini che facevano delle battute sessiste. E in quella zona tra l’altro si trova anche rue de la Boulangerie, dove è situata la moschea Tawhid che era stata riaperta un anno fa dopo alcune proteste per una serie di preghiere in strada.
FRANCIA, INSULTI DEI MUSULMANI ALLE ARCHEOLOGHE: L’AMMINISTRAZIONE DI SAINT DENIS CORRE AI RIPARI
Da quando è scoppiato il caso delle archeologhe molestate in strada, l’amministrazione comunale ha deciso di varare delle misure a protezione del cantiere, leggasi una recinzione e un telo per proteggere l’attività negli scavi, oltre a polizia più frequente.
E’ stato inoltre affisso un manifesto in cui si vede il volto di una donna in ginocchio con gli attrezzi per lo scavo e la scritta: «Vi ricordiamo che qualsiasi mancanza di rispetto nei loro confronti sarà segnalata e perseguita, come previsto dalla legge». Per ora le archeologhe non hanno presentato denuncia ma in caso di nuovi episodi scatterà quanto necessario. «La situazione si è calmata da quando sono state introdotte le varie misure», le parole di Claude Héron, direttore dell’unità archeologica del comune di Saint-Denis, «La gente del posto ha capito che non si gioca con queste cose».