L’INCHIESTA CHOC DELLA FRANCIA SUI MIGRANTI LASCIATI MORIRE NELLA MANICA

«Disumani», «contro il diritto internazionale» e «contro il diritto marittimo»: sono le accuse lanciate solo in questi ultimi giorni dal Governo di Francia contro l’Italia sul fronte migranti, come ben abbiamo visto sul caso Ocean Viking. Ebbene, secondo un’inchiesta choccante mostrata oggi da “LeMonde” nel 2021 la Guardia Costiera francese si macchiò di un atto (e potenzialmente anche un reato) gravissimo: nel novembre 2021 per la precisione, il mancato soccorso – dopo numerose chiamate e solleciti – di 34 migranti che tentavano la traversata della Manica finì in tragedia. Il quotidiano francese interviene così in piena crisi diplomatica tra Francia e Italia mostrando come solo un anno fa le autorità francesi che oggi tacciano l’Italia di disumanità e gridano allo scandalo, hanno diversi potenziali “scheletri” nell’armadio.



“LeMonde” ha pubblicato diverse registrazioni telefoniche della tragica notte tra il 24 e il 25 novembre 2021: il materiale è frutto dell’indagine in corso per fare piena luce sulle morte sciagurata di 27 persone partite dalle coste francesi di Calais per raggiungere quelle britanniche di Dover. Ebbene, secondo quanto riportato dalle intercettazioni pubblicate sul quotidiano francese, nel giro di tre ore in quella tremenda notte i soccorsi francesi furono contattati per far scattare le operazioni di salvataggio del barchino alla deriva durante la traversata del Canale della Manica. Tutte le informazioni sono poi contenute in un recente documentario Uk – “The Crossing” – lanciato da ITV nel Regno Unito: da “LeMonde” viene fatto notare come al momento nell’inchiesta non vi siano riferimenti alle telefonate fatte verso i soccorsi britannici che però furono contattati anch’essi quella notte e dunque un certo grado di responsabilità dovrebbero comunque averla.



FRANCIA-UK, RIMPALLO RESPONSABILITÀ SUI MIGRANTI NEL 2021

Erano 34 i migranti partiti a bordo di gommoni di fortuna dalla Francia verso l’Uk nella notte del 24 novembre 2021: solo 2 furono salvati, 5 mai trovati e 27 recuperati morti. «Abbiamo bisogno di aiuto, per favore. Per favore, aiutaci», supplicava uno dei naufraghi al telefono con il Cross (Centro regionale operativo di sorveglianza e di salvataggio marittimi francese a Gris-Nez, nella regione del Pas-de-Calais): «Se non ho la tua posizione, non posso aiutarti. Mandami subito la tua posizione e ti manderò una barca di soccorso il prima possibile», ha risposto l’operatore. Il problema è che una volta ricevuta la posizione, attesta il film-docu e anche l’inchiesta pubblicata oggi su “LeMonde”, nessuna nave venne inviata per il salvataggio. Ma cosa davvero successe allora? Ecco arrivare il più classico dei rimpalli di responsabilità tra la guardia costiera francese e quella inglese: il Cross chiama il centro di coordinamento dei soccorsi inglese a Dover dicendo che c’era «una canoa vicino al tuo settore. Vi darò la sua posizione perché è a 0,6 miglia nautiche dalle acque inglesi». Nessuno intervenne e ora si accusano a vicenda su chi avesse la priorità nell’intervento.



Stando ai documenti trasmessi anche dal Guardian, alle 2.44 di quella notte la guardia costiera inglese ha segnalato a Gris-Nez che «il segnale di linea del telefono di un passeggero era francese e che quindi consideravano la barca in acque francesi», riporta l’AGI dalle fonti di indagine francesi e inglesi. Le chiamate continuano anche perché il mare è grosso e la traversata è sempre più pericolosa: alle 3.30 un altro dei migranti alla deriva chiama dicendosi di trovarsi in acqua, ma il Cross replica «Sì, ma sei in acque inglesi». Risultato: nessuno interviene in tempo e quando poi, quasi all’alba, arrivano le pattuglie francesi, i migranti vivi recuperati sono solo 2 sui 34 totali. «È sconcertante vedere che c’è stata molta energia data da entrambe le parti, francese e britannica, per dimostrare che spettava all’altra parte farsi carico del salvataggio», denuncia Lydie Arbogast, responsabile per l’Europa di Cimade, associazione a sostegno di migranti e rifugiati. Come ben spiega il Guardian, da inizio 2022 sono 17mila i migranti che hanno attraversato il canale della Manica: quanto successo un anno fa è invece la tragedia più grande recente in quell’area di passaggio “militarizzato” tra Francia e Uk.