Duro colpo alla legge sui migranti che la Francia ha adottato, in modo particolarmente faticoso, lo scorso dicembre dopo che il Consiglio Costituzionale ha deciso di censurare, totalmente o solo in parte, più di un terzo delle norme, che andrebbero contro la Costituzione. Un duro colpo, certamente, non fosse che la maggioranza di governo, per primo il ministro degli Interni Gérald Darmanin, ha esultato, dato che ad essere stati stralciati sono stati quasi esclusivamente gli articoli proposti dalla destra all’opposizione.
Rimane, infatti, intatta la struttura originale della legge sui migranti della Francia che era stata proposta dalla maggioranza. Il testo, poi, in una lunga e complicata fase negoziale tra maggioranza e opposizione era stato ampiamente modificato affinché ottenesse il via libera anche dai partiti di destra. Numerose manifestazioni ne erano nate, tanto che il testo (approvato da governo e parlamento) era stato portato fino alla corte costituzione che, infine, oggi ha espresso il suo parere. La conclusione è che buona parte del testo può essere tranquillamente approvato, mentre 35 articoli (su 86) sono stati censurati perché violerebbero, come denunciavano i manifestanti, “gravemente i diritti degli esiliati”.
Legge sui migranti in Francia: quali articoli sono stati censurati
Insomma, secondo il Consiglio Costituzionale della Francia, più di un terzo della legge sui migranti era passabile di incostituzionalità. Tra gli articoli censurati, in particolare, ne emergono almeno 5 che erano di primario interesse della destra e che, invece, sono stati esclusi. Innanzitutto, non possono essere previsti limiti temporali affinché i richiedenti asilo possano accedere alle prestazioni sociali statali, ipotizzati a 5 anni per i disoccupati e 30 mesi per chi ha un lavoro.
Similmente, la legge sui migranti della Francia non potrà prevedere neppure vincoli al ricongiungimento familiare dei richiedenti asilo, così come non può essere istituita una ‘cauzione di restituzione’ per gli studenti universitari (che avrebbero dovuto versare una cifra bloccata per coprire eventuali costi di trasloco). Stralciato anche l’articolo che avrebbe sancito la fine del diritto di suolo, specialmente per quanto riguarda la necessità di manifestare interesse tra i 16 e i 18 anni. Norme, queste, che non sono state dichiarate incostituzionali, ma bocciati per dei vezzi procedurali e che, pertanto, potranno essere ripresentate sotto un’altra forma.
Incostituzionali, invece, sono gli articoli della legge sui migranti in Francia che prevedono, da un lato le quote migratorie determinate dal Parlamento dopo un dibattito obbligatorio con cadenza regolare (non spetta, infatti, alla legge definire l’ordine del giorno delle discussioni parlamentari), e dall’altro la possibilità di scattare foto e raccogliere impronte digitali senza il consenso degli interessati (mancherebbero, infatti, le garanzie legali quali l’autorizzazione di un giudice o la presenza di un avvocato).