In Francia da quasi un mese si “combatte” la più vasta ed importante esercitazione militare che si sia mai vista in Europa. Si tratta, effettivamente, di una vastissima esercitazione militare, che include soldati provenienti da tutto il mondo e che mira a studiare, e provare praticamente, come gli eserciti potrebbero muoversi in caso di un vasto conflitto contro un avversario con pari capacità militare. Sono circa 12mila i soldati provenienti da tutto il mondo che stanno attualmente prendendo parte all’esercitazione militare in Francia, che si concluderanno il 5 maggio, con una controffensiva dei “buoni” che spazzerà definitivamente via i “cattivi”.



L’esercitazione militare in Francia: cos’è e come funziona

La decisione della Francia di indire l’esercitazione militare, chiamata Orion 23, sembra rispondere alla sempre più accentuata corsa alle armi che tutti i paesi del mondo stanno facendo dallo scoppio della guerra in Ucraina. Non c’è, effettivamente, nessun richiamo reale all’attuale situazione geopolitica mondiale, né alla Russia o all’Ucraina, ma sicuramente sarà anche fine a definire il modo in cui gli alleati potranno agire, cooperando, per gestire una minaccia come quella del Cremlino.



In Francia per partecipare all’esercitazione militare, infatti, sono attualmente impiegati circa 12mila soldati, senza contare il pool di carri armati, aerei ed armamenti vari (ad esclusione di quelli nucleari), provenienti da Belgio, America, Gran Bretagna, Spagna e Grecia, che cooperano per uno o per l’altro attore in gioco (i buoni e i cattivi, appunto, destinati a perdere). Non bisogna, però, pensare che vi siano delle reali operazioni militari, o che i soldati rischino di rimanere uccisi. Si tratta di un vero e proprio gioco, le cui sorti sono scritte, e che fa un largo impiego della tecnologia. I fucili dei soldati in Francia per l’esercitazione militare sparano a salve, mentre le granate sono esclusivamente fumogeni, e i carri armati “sparano” laser non letali. Similmente, i bombardamenti e i colpi d’artiglieria sono simulati dal computer, che attraverso dei sensori avvisa i soldati che sono “morti” o impone ai veicoli di interrompere la loro azione perché “distrutti”.

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