Crisi di governo Francia, dopo la sfiducia Macron ha annunciato l’incontro con i socialisti all’Eliseo fissato per oggi alle ore 12, finalizzato alla decisione delle modalità di formazione del nuovo governo. Il partito ha infatti aperto alla possibilità di nominare un nuovo esecutivo “A tempo determinato” con l’accordo di altre coalizioni, a patto di ottenere “reciproche concessioni” soprattutto da parte della destra. Nel frattempo ieri il presidente ha dichiarato di non avere intenzione di dimettersi e di essere determinato a restare fino alla fine del mandato che scadrà nel 2027.
Nel pomeriggio poi proseguiranno le discussioni tra le parti per concordare quello che dovrebbe essere, secondo le ultime indicazioni di Macron “Un nuovo governo di interesse nazionale“, ma il nodo cruciale degli accordi sarà soprattutto quello delle riforme. In particolare, come hanno anticipato il segretario del Ps Olivier Faure, la modifica alle pensioni, sulla quale ha detto che la principale necessità ora sarà quella di congelare la norma che prevedeva l’innalzamento dell’età per l’uscita dal lavoro da 62 a 64 anni, e poi cercare di reperire le risorse finanziarie per riscrivere le regole del regime previdenziale.
Crisi governo Francia, sondaggio Le FIgaro: “Il 59% dei francesi chiede dimissioni di Macron”
Francia, primo incontro oggi tra Macron e i partiti per definire gli accordi ed eleggere il nuovo premier dopo la sfiducia al governo di Barnier. Nonostante l’apertura annunciata dai socialisti su un possibile compromesso in merito alle riforme, il ministro repubblicano dell’interno Bruno Retailleau ha espresso dubbi riguardo a questa ipotesi, dichiarando su X che “Un compromesso tra destra e sinistra sarà altamente improbabile“.
Le Figaro, ha sottolineato anche come, nella percezione collettiva dei cittadini francesi ci sia per la maggior parte l’idea comune che la colpa della caduta del governo possa essere attribuile direttamente a Macron. Il quotidiano ha infatti pubblicato un sondaggio condotto da Odoxa-Backbone Consulting che mostra che il 46% ritiene che il leader sia stato la causa primaria dell’instabilità che ha portato alla sfiducia. Il 59% dei francesi, che corrisponde a circa sei cittadini su dieci, ha inoltre affermato che il presidente, proprio per questo motivo, dovrebbe dimettersi.