Dopo il no della Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi all’estradizione in Italia dei 10 brigatisti arrestati nell’aprile 2021, la Procura passa al contrattacco. Secondo quanto riportato dai colleghi dell’Ansa, la procura generale di Parigi ricorrerà in Cassazione contro il rifiuto all’estradizione.
Una novità rilevante dopo la bagarre scoppiata anche a livello politico, con la presa di posizione dei leader italiani e dello stesso presidente francese Emmanuel Macron. Nelle motivazioni della sentenza della Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi, i giudici hanno spiegato di aver negato l’estradizione di Giorgio Pietrostefani poiché “prevalgono le conseguenze di eccezionale gravità”. Entrando nel dettaglio, “per la sua età e per il suo stato di salute”.
Francia, no a estradizione brigatisti: presentato ricorso
Intervenuto ai microfoni dell’Ansa, l’avvocato di Pietrostefani ha spiegato che il ricorso della Procura generale della capitale di Francia era prevedibile. Secondo il legale Alessandro Gamberini, la mossa è legata alla grande spinta politica registrata negli ultimi giorni: “La Procura generale parigina ha un rapporto diretto col potere politico, a differenza delle nostre Procure generali”. Nessun commento ulteriore sul ricorso – “non l’ho visto e non l’ho letto” – ma ciò che è certo è che la Procura parigina dovrà riuscire a superare alcuni stretti paletti. In Francia, infatti, si può ricorrere in Cassazione solo “per violazioni di legge”: “Era prevedibile il ricorso alla luce dell’insistenza politica di questi giorni sul punto (tra cui le parole di Macron, ndr) tanto che è sembrata diventare una questione di solidarietà europea, senza tener conto, però, che in ogni Paese, Francia compresa, vige lo Stato di diritto”. Ricordiamo che il no all’estradizione della Corte d’Appello di Parigi ha riguardato anche gli altri nove brigatisti, ovvero Enzo Calvitti, Narciso Manenti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi, Maurizio Di Marzio, Raffaele Ventura e Luigi Bergamin.