La Francia si rifiuta di aiutare l’Ucraina a “mappare” la Bielorussia. Le autorità ucraine avevano chiesto informazioni per effettuare sorvoli a bassa quota, visto che la nazione guidata da Lukashenko è fedele alleato di Putin e il regime rappresenta una minaccia costante per Kiev dall’inizio dell’invasione. A rivelare il retroscena è Le Monde, spiegando che l’Ucraina aveva chiesto nello specifico una mappa digitale del territorio bielorusso, strumento essenziale per consentire agli aerei di combattimento o ai droni di effettuare missioni a bassa quota. Queste mappe digitali si chiamano in gergo militare DTED (digital terrain data) e sono importanti, perché descrivono in maniera molto dettagliata il terreno, mostrano anche linee elettriche ad alta tensione o turbine eoliche, ma anche le attrezzature militari che potrebbero essere pericolose per un aereo, come radar o batterie antiaeree.



Una fonte militare ha spiegato al giornale francese che ciò include «tutti i dati tattici necessari per una penetrazione a bassissimo livello, di notte o in condizioni di scarsa visibilità». Per giustificare il suo rifiuto, la Francia avrebbe spiegato all’Ucraina che il suo sostegno è incondizionato finché si tratta di difendere il territorio ucraino, ma che non può partecipare a operazioni su un altro suolo straniero. Fonti militari francesi hanno riferito che l’Ucraina potrebbe aver già avanzato questa richiesta ad altri alleati.



“FRANCIA AIUTA UCRAINA PER DIFENDERSI”

Un esperto, intervistato da Le Monde, ha spiegato che queste mappe, realizzate tramite satelliti e quindi costantemente aggiornate, possono aiutare l’Ucraina a configurare i droni per colpire un sito in Bielorussia, come hanno già fatto in diverse località della Russia, soprattutto nella regione di Belgorod. «Questa mappa permette di programmare un profilo di volo con l’altitudine più bassa possibile, per evitare di essere individuati», chiarisce una fonte militare. Ma dall’inizio della guerra in Ucraina, la Francia ha partecipato, insieme ad altri Paesi, alla raccolta di informazioni fornite poi al quartier generale di Kiev per lo sviluppo della strategia, per pianificare le operazioni e redigere le mappe della situazione. «La Francia fornisce intelligence affinché gli ucraini possano difendersi», aveva dichiarato lo stesso presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista su France2 del 13 ottobre 2022, aggiungendo però che preferiva non parlarne troppo.



LE MISSIONI DI SORVEGLIANZA E RACCOLTA INFORMAZIONI

Dai documenti classificati del Pentagono che sono finiti online è emerso che sono state effettuate quattro missioni di sorveglianza sul Mar Nero da Mirage 2000 francesi tra il 29 settembre 2022 e il 25 febbraio. Questi aerei erano equipaggiati con l’Astac (analizzatore di segnali tattici), un sistema venduto da Thales che è in grado di rilevare emissioni elettromagnetiche fino a diverse centinaia di chilometri di distanza. «Viene utilizzato principalmente per localizzare la posizione dei radar», la spiegazione fornita dall’esercito. Come ricordato da Le Monde, anche i Boeing E-3 Awac francesi decollano a intervalli regolari dalla base di Avord, vicino a Bourges, per raccogliere dati sulle aree vicine all’Ucraina. A volte operano su mandato NATO, integrando la flotta di 14 Awac, alcuni dei quali sono stati dispiegati nella base rumena di Otopeni a gennaio. Anche Rafale e Mirage 2000 usati dalla Francia o dagli alleati (Romania, Lituania, ecc.) nell’ambito delle missioni NATO partecipano a queste operazioni di raccolta di informazioni, attraverso il diverso equipaggiamento di cui sono dotati.