La Francia punta tutto sulla decarbonizzazione per il nuovo piano industriale di transizione energetica annunciato e presentato il 16 maggio dal presidente Macron e dal Consiglio dei Ministri. Prevede una svolta green, nei siti che ora ospitano le vecchie industrie con impianti a carbone per sostituirle con produzione di energia sostenibile come idrogeno, eolico e pannelli solari. Ma soprattutto come dichiarato dal Ministro francese per la transizione ecologica, Agnes Pannier-Runacher, in occasione del vertice di 16 paesi europei si punterà tutto sul nucleare come fonte sostitutiva e pulita del futuro.



Il governo a tal proposito ha stanziato un credito di imposta per le industrie green, si tratta di 500 milioni di euro destinati a chi abbandona i combustibili fossili. Come riportato dall’agenzia di stampa Euractiv,L’aliquota del credito fiscale varierà dal 20 al 45% a seconda della portata dell’intervento. Inoltre sono previsti bonus per i cittadini che decideranno di acquistare veicoli elettrici totalmente prodotti nei paesi dell’Unione Europea piuttosto che quelli fabbricati in Cina.



Il nuovo piano industriale green della Francia

Il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire ha dichiarato che “La Francia non intende sovvenzionare con fondi pubblici le industrie asiatiche“, pertanto il progetto del nuovo piano energetico industriale punterà a favorire una produzione interna ed alternativa di molti prodotti che attualmente vengono importati dalla Cina. Questo per favorire l’economia e contemporaneamente la transizione energetica. In più il governo presto voterà per approvare l’istituzione di strumenti simili a libretti di risparmio per minori di 18 anni, con fondi bloccati a tasso garantito che dovranno essere utilizzati per sostenere e finanziare progetti per lo sviluppo ecologico.



Con la consapevolezza che mancano anche le aree industriali, il Consiglio dei Ministri ha anche annunciato una bonifica di terreni pari a 2000 ettari al costo di un miliardo di euro. Il testo del disegno di legge che sarà votato il prossimo 19 giugno, prevede anche norme per le pari opportunità, e cioè aumentare almeno al 28% entro il 2027 la presenza femminile nelle università ad indirizzo tecnico scientifico, con nuova specializzazione in ingegneria della “riqualificazione green“.