In Francia la grave carenza di farmaci e principi attivi come l’amoxicillina, essenziale per combattere molte tra le infezioni più diffuse, ha costretto il governo a prendere provvedimenti. Il 30 agosto un report ha analizzato la situazione che ha confermato l’emergenza. Durante l’estate specialmente si è verificato il picco di richieste che non sono state soddisfatte dalle farmacie perchè non in grado di reperire medicinali prescritti dai medici di famiglia.
La soluzione ora potrebbe arrivare da un piano firmato dal primo ministro Elisabeth Borne, che ha stilato un documento basato su 50 punti fondamentali, principalmente raccomandazioni per trovare un accordo con le case farmacutiche al fine di garantire l’approvvigionamento ai prodotti per tutti i pazienti. In base a quanto pubblicato dal quotidiano Le Figaro però, questo programma potrebbe rivalarsi poco efficace, soprattutto perchè gli effetti non arriverebbero prima del prossimo anno, ma anche perchè, secondo quanto denunciato dal sindacato farmacisti francese “è un rapporto scritto dall’industria per l’industria e non protegge la nostra categoria“.
Carenza farmaci Francia, governo cerca accordo con aziende, proteste dei farmacisti “Aumenteranno prezzi”
I farmacisti in Francia scendono in campo contro il rapporto del governo al quale dovrebbero far seguito gli accordi con l’industria farmaceutica, per arginare il fenomeno della carenza di medicinali essenziali. Il sindacato di categoria, dopo aver analizzato il documento ha dichiarato che “il documento è stato firmato per proteggere esclusivamente le aziende e portare i pazienti ad essere ostaggio delle multinazionali“. Questo perchè pur di trovare un punto di incontro, il governo ha accettato alcune condizioni che penalizzerebbero sia le farmacie che gli utenti, come ad esempio l’aumento del prezzo degli antibiotici, in particolare dell’Amoxicillina, considerato principio attivo tra i più carenti, e passato ad un costo del 10% in più rispetto al passato.
Il timore è che si tratti del primo passo verso un aumento generale di molti altri preparati essenziali per combattere virus ed infezioni. La polemica nasce anche dal fatto che secondo quanto emerso dal rapporto, la disponibilità di farmaci è più ampia nei paesi dove il prezzo è più elevato, come ad esempio accade in Svizzera, che non ha problemi di disponibilità di antibiotici, ma che fa pagare ai pazienti 20 euro a scatola contro i 5 di media imposti in Francia e nel resto d’Europa.