La Francia, con un rapporto redatto per volontà dell’opposizione di Marine Le Pen in parlamento e citato dal sito Euractiv, avrebbe espresso una notevole preoccupazione in merito alla Cina e alle sue possibili ingerenze nella società francese. Il rapporto arriva anche a comparare l’azione del Partito Comunista con quella del governo russo, ritenuto in ogni caso lo stato più preoccupante a livello di possibili interferenze.
La Cina, insomma, per la Francia “rappresenta, dopo la Russia, la più grave minaccia“, cita il rapporto parlamentare pubblicato ieri. Firmato dalla relatrice Constance Le Grip, avrebbe richiesto un lavoro di cinque mesi e mezzo di audizioni, condotte da una specifica commissione d’inchiesta che ha indagato le possibile interferenze estere. Inoltre, a quanto sostiene Euractiv, il rapporto servirebbe anche al partito Rassemblement National, guidato da Le Pen, per scollarsi di dosso l’accusa mossa dalla maggioranza di essere colluso con il governo russo. La Francia sarebbe, a conti fatti, minacciata tanto dalla Russia, quanto dalla Cina, che secondo i firmatari del rapporto utilizzerebbe proprio le strategie russe per aumentare il suo controllo sull’estero.
La Francia e i timori nei confronti dell’ingerenza della Cina
Il rapporto pubblicato in Francia parla chiaro, e sostiene che la Cina “sta ricorrendo a manovre sempre più aggressive e dannose” passando dall’essere una “potenza contenuta”, ad una “aggressiva” che utilizza quella definita “diplomazia sfrenata”. Non solo, perché sarebbe anche in corso un processo di “russizzazione o sovietizzazione delle operazioni di influenza cinese” che utilizzano sempre più i metodi già impiegati dalla Russia.
L’ingerenza cinese in Francia mirerebbe a creare una “guerra all’opinione pubblica [con l’obiettivo] di degradare il modello delle democrazie liberali” controllando, tra le altre cose, anche i media. Sui social alcuni troll cinesi “difendono, attaccano, fomentano polemiche, insultano e molestano”, mentre altri utenti vengono pagati per pubblicare contenuti pro-Partito Comunista. Secondo il rapporto ogni cittadino cinese in Francia e all’estero “è considerato [dal governo] come un agente di intelligence attivabile“, mentre sono più diffuse le associazioni culturali controllate direttamente dal Partito. Inoltre, la Cina minaccerebbe il patrimonio scientifico, tecnologico ed accademico francese e vi è una diffusa preoccupazione in merito a TikTok e alle reti 5G cinesi, potenzialmente controllabili.