Non è un semplice tifoso Emmanuel Macron per la Francia di Didier Deschamps. Non solo perché è il presidente del Paese che ha vinto l’ultima edizione dei Mondiali, ma soprattutto alla luce delle sue “pressioni amichevoli“. Le chiama così Le Parisien svelando un retroscena a poche ore dall’inizio della caccia alla Coppa del Mondo in Qatar. Come tutti i suoi predecessori dopo Jacques Chirac, Macron è il primo sostenitore dei Blues, nella consapevolezza che la squadra possa vincere nonostante gli infortuni (l’ultimo è quello di Benzema). Ma è anche un tifoso molto esigente. “Incrocio le dita, sono con loro, e il 18 dicembre l’autobus questa volta scenderà lentamente lungo gli Champs-Élysées“, racconta il presidente francese in un documentario realizzato da France 5.
Macron vorrebbe festeggiare un altro Mondiale, ma senza la delusione della festa a Parigi, quando i giocatori furono portati all’Eliseo mentre la folla li aspettava da ore in strada per acclamarli. Sarebbe quindi saltato quel momento di coesione nazionale che auspicava. Comunque, per incoraggiare i Blues, il presidente della Francia ha registrato un video che è stato proiettato a Clairefontaine lunedì scorso, prima della partenza della squadra. “Non è stato reso pubblico, perché è davvero per i giocatori e lo staff“, spiega l’entourage del presidente al giornale francese.
MACRON, QUELLE CHIAMATE A MBAPPÉ E DESCHAMPS
Una pressione amichevole, dunque. Come quando ha chiamato Kylian Mbappé per convincerlo a restare al Paris St Germain quando ricevette l’offerta del Real Madrid. Un retroscena rivelato dal goleador al New York Times che testimonia l’attenzione di Macron, pur essendo tifoso dell’Olympique Marsiglia. Inoltre, ha mandato un messaggio a Karim Benzema quando ha vinto il Pallone d’Oro. Ma soprattutto ha regolari contatti con il commissario tecnico Didier Deschamps, che conosce molto bene, visto che collabora con la Fondazione Pièces jaunes di cui la moglie Brigitte Macron è presidente. Macron recentemente, a proposito delle polemiche sull’organizzazione dei Mondiali in Qatar, ha spiegato che lo sport non va mischiato con la politica. Eppure, vuole che i Blues vincano la Coppa del Mondo anche per l’impatto che avrebbe a livello politico.
Ad esempio, perché farebbe bene al morale del Paese, alla sua economia e alla popolarità del suo leader, come accaduto a Jacques Chirac. “Quando la squadra francese perde, questo diventa rapidamente un tema politico, i ministri vengono messi in discussione, prendono vita polemiche“, ammette il numero uno dell’Eliseo ai microfoni di Mohamed Bouhafsi. Comunque, se la Francia arriverà in semifinale, volerà in Qatar. Invece il ministro dell’Interno Gérald Darmanin rappresenterà il governo francese alla cerimonia di apertura. Non ha previsto nulla di particolare, invece, per il debutto contro l’Austria. “Ha una riunione di lavoro e una cena allo stesso tempo“, ha fatto sapere il suo entourage. Ma pare che in questi casi la tv non sia poi così lontana…