Il Presidente della Francia Emmanuel Macron dopo gli ultimi dati allarmanti delle scorse ore annuncia per domani nuovi provvedimenti a seguito del Consiglio di difesa in programma all’Eliseo: «domani ci saranno decisioni su base locale ma senza cedere a nessuna forma di panico», smorza il Presidente dopo l’allarme lanciato dal Consiglio Scientifico. L’obiettivo delle nuove misure è quello di adeguarsi all’evoluzione del Covid-19, «provare a rallentarne la circolazione con le regole sanitarie, l’organizzazione della vita sociale adattata». Conclude infine Macron alla stampa francese, «Dobbiamo farlo permettendo di continuare a vivere, ad educare i nostri figli, ad occuparsi degli altri pazienti e delle altre patologie, avere una vita economica e sociale». Nel frattempo dall’apertura delle scuole post-vacanze, sono 32 gli istituti chiusi per Covid-19 e 524 le classi che sono state serrate per casi di positività dalla riapertura del 1 settembre: «gli istituti che hanno dovuto chiudere sono lo 0,05% del totale sul territorio», spiega il portavoce del Governo Gabriel Attal.



+100 TERAPIE INTENSIVE IN 24 ORE

L’allarme “predetto” dal Consiglio Scientifico si conferma nei numeri emersi oggi dal bollettino Covid-19 della Francia: +8577 contagi in 24 ore, 20 morti (ieri però erano state 39) e purtroppo anche +109 terapie intensive, con quota generale salita fino a 599 unità. Sono poi 5.003 persone ricoverate a seguito di infezione da Covid-19 mentre il numero delle vittime sale a 30.794 fin dall’inizio della pandemia: nelle ultime 24 ore sono stati identificati 71 cluster, con un totale di 644 sotto inchiesta. Torna così a commentare i nuovi dati il Presidente del Consiglio Scientifico Delfraissy, sottolineando come «Il nostro livello non è ancora quello della Spagna ma non ne è lontano, ed è molto più grave di quello dell’Italia. Per questo dovranno essere adottate alcune misure e bisognerà decidere entro 8 o 10 giorni al massimo, tenuto conto del ritardo dei risultati di queste misure». Il Governo sta pensando ad un rafforzamento della protezione «delle persone anziane o con fattori di rischio come diabete, obesità, malattie respiratorie, allo scopo di creare una specie di bolla intorno a queste persone».



ALLARME COVID IN FRANCIA

La situazione del Covid-19 in Francia è «molto preoccupante» e presto potrebbero arrivare «decisioni difficili»: non sono ben auguranti le parole del Presidente del Consiglio scientifico che affianca Macron e Castex alla guida dell’emergenza coronavirus. Secondo Jean-François Delfraissy infatti il Governo francese «sarà obbligato a prendere alcune decisioni difficili entro 8 o 10 giorni al massimo». Il livello di preoccupazione, ammette il presidente del “Cts” francese, è assai alto e «Ci si può ingannevolmente rassicurare perché l’aumento della circolazione del virus ha attualmente poche ricadute sul sistema sanitario». Non per questo però, conclude Delfraissy, «non può verificarsi «un aumento rapidissimo, esponenziale, in un secondo tempo»: la situazione al momento che vive la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra è considerata in particolare un esempio assai preoccupante per il possibile evolversi del Covid-19 nel resto della Francia. Dopo le stringenti misure approvate pochi giorni fa da Macron e le continue chiusure di scuole e dipartimenti sparsi nel Paese, i vicini transalpini vivono ore di ulteriori “ansie” per possibili – ma ancora non chiarite – nuove decisioni in contrasto al contagio da coronavirus.



COVID FRANCIA: OMS ‘BACCHETTA’ MACRON

Proprio la Francia nella giornata di ieri aveva avanzato la possibilità di un’imminente decisione in merito alla quarantena per poterle aumentare in forma preventiva ma riducendo il numero dei giorni, da 14 fino a 7: «Siamo più contagiosi nei primi 5 giorni dopo l’apparizione dei sintomi o che seguono la positività di un tampone – ha spiegato Olivier Véran, ministro della Salute del Governo Macron – in seguito la contagiosità diminuisce in modo netto, e dopo una settimana il virus resta ma molto debole». Non solo, sempre secondo il Ministro francese «una migliore adesione alla regola poiché oggi registriamo che gran parte dei francesi non rispetta la quarantena». Anche il Governo italiano, con il viceministro Sileri, aveva accolto positivamente la proposta di una quarantena a 7 giorni, ma ora arriva la brusca frenata dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: «l’Oms sta seguendo le discussioni sull’accorciamento della quarantena per i contatti di chi è positivo al Covid-19», spiega all’Ansa l’ufficio europeo dell’Oms, «ma difendiamo la raccomandazione di una quarantena di 14 giorni per prevenire la trasmissione del virus». Non solo, proprio in merito alla proposta della Francia, «tale raccomandazione è basata sui dati disponibili sul periodo di incubazione; in sostanza il periodo medio è di 4-5 giorni, con un limite superiore di 14 giorni».