Una legge contro le discriminazioni sui capelli: l’Assemblea nazionale in Francia ha adottato in prima lettura la normativa per riconoscere e punire la discriminazione in base alla capigliatura. Ora il testo passerà al Senato, dove il suo futuro sembra più incerto. L’obiettivo è impedire ai datori di lavoro di costringere le persone di colore a lasciarsi i capelli per nascondere treccine afro e dreadlocks. Il testo è stato firmato dal gruppo indipendente Liot ed è stato adottato nonostante alcune resistenze. Il promotore della legge Olivier Serva, deputato dell’isola caraibica francese della Guadalupa, ha ammesso che «in Francia la discriminazione basata sull’aspetto fisico è già punita, in teoria». D’altra parte, «dalla teoria alla realtà c’è un abisso».



Serva ha chiesto ai colleghi di «chiarire» una «legge fraintesa o poco compresa» e citato le discriminazioni contro le «donne nere che si sentono obbligate a lisciarsi i capelli», ad esempio prima di un colloquio di lavoro, ma cita anche «persone dai capelli rossi, vittime di molti pregiudizi negativi» o «uomini calvi». Il disegno di legge si ispira a quelli in vigore in alcuni stati degli Usa, come il “Crown Act” emanato nel 2019 in California. Per la deputata di sinistra Danièle Obono lo considera un problema «reale, serio e politico», che «colpisce soprattutto le donne». Inoltre, ha denunciato con l’ecologista Sabrina Sebaihi l’esistenza di un «razzismo sistemico». Il relatore della legge sostiene che così si aiuteranno le vittime di discriminazioni, non solo sul posto di lavoro, a far sentire la loro voce e a vincere le cause in tribunale.



DISCRIMINAZIONI CAPELLI, FRANCIA LAVORA A DISEGNO DI LEGGE

Aurore Bergé, ministra francese per l’Uguaglianza, ha evidenziato come questa iniziativa abbia «il merito di evidenziare questa discriminazione». Nel corso del dibattito parlamentare sono state riportate alcune testimonianze di discriminazioni legate alla capigliatura. Ad esempio, è stata citata una sentenza della Corte di Cassazione del 2022 secondo cui Air France aveva discriminato uno dei suoi steward che portava trecce afro. Serva ha citato uno studio del 2023 in cui si dimostra che due donne nere su tre in Usa cambiano capelli per un colloquio di lavoro e che i capelli delle donne nere hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di essere percepiti come poco professionali. Comunque, il relatore della legge ritiene che possa avere un valore universale, quindi aiutare anche uomini calvi o donne da capelli biondi o rossi, vittime di battute sessiste.



L’approvazione della legge non è così scontata, perché deve passare al Senato, dove la destra è maggioritaria e farà resistenza, ritenendola una legge superflua. «Dovremmo aspettarci domani una proposta di legge sulla discriminazione dei calvi, che credo siano sottorappresentati nelle pubblicità degli shampoo?», ha ironizzato infatti Fabien Di Filipo, deputato del partito conservatore Les Republicains. Per Philippe Schreck, del Rassemblement National, ci sono questioni più importanti che il Parlamento francese deve affrontare, come il debito pubblico. Il governo dal canto suo ha lasciato libertà ai deputati della maggioranza.