Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che il suo Paese ritirerà il suo ambasciatore e le sue truppe dal Niger in seguito al colpo di Stato di luglio che ha rovesciato il presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum. “La Francia ha deciso di ritirare il suo ambasciatore. Nelle prossime ore il nostro ambasciatore e diversi diplomatici torneranno in Francia” ha spiegato in un intervista. Rimangono invece circa 1.500 soldati nella base in Niger. Nelle ultime settimane, nella capitale Niamey, migliaia di persone avevano manifestato anche davanti a una base militare che ospita soldati francesi. I nuovi governanti avevano chiesto l’uscita dell’ambasciatore e delle truppe francesi dopo che Macron si era rifiutato di riconoscere il colpo di Stato.



Alle truppe francesi è stato chiesto inoltre di lasciare le sue ex colonie Mali e Burkina Faso. “Questa è sicuramente una piccola vittoria per il governo in transizione, e forse un motivo di imbarazzo per i francesi che hanno visto il Mali, il Burkina Faso e ora un paese terzo nel Sahel a cui viene chiesto dal governo in carica di lasciare il Paese” ha affermato Nicolas Haque di Al Jazeera, parlando dalla capitale del Senegal, Dakar.



Macron: “Bazoum unica autorità legittima in Niger”

Niger, Mali e Burkina Faso, Paesi che hanno assistito a colpi di Stato negli ultimi anni, hanno stretto un patto di mutua difesa il 16 settembre contro possibili minacce di ribellione armata o aggressione esterna. Macron ha spiegato di aver annunciato all’ex presidente Bazoum che “la Francia ha deciso di riportare indietro il suo ambasciatore, e nelle prossime ore il nostro ambasciatore e diversi diplomatici torneranno in Francia”. Il francese ha ribadito la posizione di Parigi per la quale Bazoum è tenuto “in ostaggio” e rimane “l’unica autorità legittima” nel Paese. Il presidente deposto “è stato preso di mira da questo colpo di Stato perché stava portando avanti riforme coraggiose e perché c’è stato un regolamento di conti in gran parte etnico e molta codardia politica”, ha affermato ancora.



I governanti militari del Niger hanno interrotto la cooperazione militare con la Francia dopo il colpo di Stato dopo aver affermato che il governo di Bazoum non stava facendo abbastanza per proteggere il Paese dalla ribellione armata nell’ovest della Nazione. Negli ultimi anni, i Paesi occidentali hanno collaborato con Bazoum per contrastare la crescente influenza dei gruppi armati e hanno versato milioni di dollari in aiuti militari e assistenza per sostenere le forze del Niger. Venerdì, il governo militare ha accusato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres di “ostacolare” la piena partecipazione della nazione dell’Africa occidentale all’incontro annuale dei leader mondiali delle Nazioni Unite al fine di compiacere la Francia e i suoi alleati.