Nella Francia sempre più impaurita da un possibile tragico ritorno al periodo buio degli attentati islamici, specialmente in vista delle ormai imminenti Olimpiadi, qualcosa a Parigi sembra che inizi a muoversi. In una recente intervista, infatti, il ministro degli interni Gérald Darmanin ha annunciato l’intenzione del governo di sciogliere alcuni movimenti ed associazioni, tra cui la cattolica Academia Christiana.
Lo scioglimento del movimento per volontà del governo in Francia, ha dichiarato il ministro, dovrebbe essere proposto “nelle prossime settimane” al Consiglio dei ministri, mentre risulta che il direttore di Academia Christiana abbia già ricevuto la lettera di preavviso. Interpellato sulle ragioni per cui abbia deciso di colpire proprio quel movimento, Darmanin prima ha parlato di “appelli all’odio e alla discriminazione” e poi, in una seconda intervista, di “discorsi antisemiti” che si sarebbero tenuti in Francia nel corso dell’estate. “Un’associazione”, ha spiegato, “che non mi sembra corrispondere ai valori della Repubblica”, specialmente perché sugli ebrei si sarebbe detto che “non sono persone come tutti gli altri“.
Francia scioglie movimento cattolico violento, ma sbaglia sigla
Insomma, la Francia si starebbe muovendo per sciogliere alcune di quelle associazioni che in un modo o nell’altro sarebbero complici dei reati di odio e della diffusione di ideali razzisti e, in questo caso, antisemiti. Tuttavia, come hanno notato molti commentatori, tra i quali anche il quotidiano Le Figaro, sembra che Darmanin abbia confuso il movimento cattolico Academia Christiana con un altro.
Infatti, Academia Christiana non ha tenuto, secondo Le Figaro, alcun discorso pubblico in Francia contro gli ebrei, come invece avrebbe fatto l’associazione (sempre cattolica) Civitas. L’ha spiegato anche lo stesso direttore dell’Academia, Victor Aubert, secondo il quale “nessun membro della nostra associazione è mai stato implicato in episodi di violenza. Non abbiamo mai parlato di ebraismo, ci sembra un argomento non pertinente e non interessante”, ha spiegato, “e ovviamente non abbiamo mai incitato alla violenza politica”. Insomma, sembra il governo in Francia abbia preso un abbaglio, mentre Academia Christiana ha promesso di muovere ricorso in tribunale.