In Francia è letteralmente esplosa la protesta nei confronti del governo ed in particolare della riforma delle pensioni. L’esecutivo capitanato dal presidente Macron intende innalzare l’età pensionabile ai 64 anni, e ciò ha provocato una serie di manifestazioni in tutta la nazione, spinte dai sindacalisti dopo che questi ultimi non sono riusciti a trovare un accordo con il governo. In totale, secondo quanto si legge su TgCom24.it, sarebbero almeno 2,8 milioni i francesi che sono scesi in piazza nelle scorse ore, ma a parte qualche tafferuglio verificatosi a Parigi, con trenta fermi, non si sarebbe registrato alcun incidente di rilievo.
Nulla a che vedere quindi rispetto ai famosi sabati di protesta dei Gillet Gialli che avevano causato anche delle vittime. La Francia era già scesa in piazza lo scorso 19 gennaio, circa un milione di persone, ma nella giornata di ieri il numero di manifestanti è di fatto triplicato a conferma di quanto la questione della riforma delle pensioni sia estremamente sentita in Francia.
FRANCIA, MANIFESTAZIONI CONTRO RIFORMA PENSIONI: IL GOVERNO TIRA DRITTO
Ma non finisce qui perchè le parti sociali hanno già annunciato nuove manifestazioni la prossima settimana, precisamente fra il 7 e l’11 febbraio, con l’obiettivo di indurre il governo Macron a fare marcia indietro, lasciando l’età pensionabile ai 62 anni da normativa vigente. L’esecutivo sembra comunque intenzionato a tirare dritto per la sua strada visto che la proposta di legge è sbarcata ieri in commissione all’Assemblea nazionale, la camera bassa del Parlamento di Parigi.
Macron l’ha definita la “madre di tutte le riforme” e la legge sbarcherà poi in plenaria il prossimo 6 febbraio. La riforma delle pensioni “è indispensabile, quando la si paragona al resto d’Europa e se si vuole salvare il nostro sistema per ripartizione”, ha spiegato il presidente transalpino, mentre la premier Elisabeth Borne ha dichiarato che la modifica dell’età pensionabile non è “più negoziabile” e che “La maggioranza sarà unità”.