La Francia, dopo l’attacco che si è registrato la scorsa settimana nella piccola cittadina di Crépol e che è costato la vita al liceale 16enne Thomas Perotto, sembra essere finita in un caos estremamente violento. Sono, infatti, sempre di più i casi di aggressioni da parte di stranieri ai danni, ovviamente, dei cittadini francesi, così come in diverse parti del paese i nazionalisti dell’estrema destra muovono guerra contro gli stessi stranieri.



Emblematico, in questo caos violento che si registra in Francia, è il corteo dei nazionalisti che hanno cercato di raggiungere il quartiere di Monnaie, dal quale si suppone provengano gli stranieri che hanno provocato la morte di Thomas. Dietro al violento attacco durante il tradizionale ballo d’inverno, infatti, sembrano nascondersi ragioni legate al razzismo, dato che alcuni testimoni riferiscono che l’attacco è stato condotto al grido di “accoltelliamo un po’ di bianchi“. Così i nazionalisti che vorrebbero una Francia senza stranieri ed immigrati, hanno tentato di farsi giustizia da soli, scontrandosi prima con la polizia e poi con i residenti, stranieri, del quartiere, che sono scesi in strada per una vera e propria guerriglia.



In Francia è allarme per lo scoppio di una guerra civile

A quanto riferiscono i quotidiani locali, infatti, il corteo dei nazionalisti in Francia si è diretto dal quartiere di Romain-sur-Isére verso quello di Monnaie, trovandosi però al cospetto della polizia in tenuta antisommossa. I manifestanti sembravano pronti allo scontro fisico e gridavano, secondo alcuni racconti non verificati che circolano sui social, frasi come “l’Islam fuori dall’Europa“.

Le forze dell’ordine della Francia, dunque, hanno disperso i manifestanti, impedendogli l’accesso al quartiere e facendoli indietreggiare al punto di partenza. Anche qui, secondo alcuni testimoni non verificati, ci sarebbero stati alcuni scontri con la polizia, mentre i residenti del quartiere di Monnaie sono scesi in campo per contrattaccare. Secondo le forze dell’ordine sono stati condotti complessivamente 20 fermi in quei momenti, mentre 7 si sono poi trasformati in arresti. Insomma, la Francia, come ha dichiarato il leader del partito comunista Fabien Roussel, sarebbe sull’orlo “della guerra civile“.