Il Servizio Nazionale Universale è attivo in Francia dal 2018, introdotto sedici anni dopo la fine dell’obbligatorietà del servizio militare. Riguarda i ragazzi e le ragazze di età compresa tra i 16 e i 25 anni, e permette loro di svolgere uno stage di dodici giorni in una località da stabilirsi ma certamente in un altro dipartimento rispetto a quello di residenza. L’iniziativa, partita lenta, sembra acquisire ogni anno sempre maggiori adesioni. Intanto c’è anche chi dubita che presto la volontarietà possa essere trasformata in obbligatorietà.



Il dispositivo si articola a tappe e, a partire da marzo 2024, verrà integrato anche nell’orario scolastico curricolare. Lo scopo è quello di fare vivere i valori e i principi repubblicani, rafforzare la coesione nazionale, sviluppare una cultura dell’impegno, accompagnare l’integrazione sociale e professionale. Tra gli obiettivi ci sarebbe poi anche quello di portare i ragazzi alla mescolanza sociale e geografica. Durante il periodo di servizio nazionale universale i partecipanti svolgeranno attività ludiche, sportive e culturali e indosseranno anche uniformi, si cimenteranno nell’alzabandiera e intoneranno l’inno nazionale al mattino. E una volta trascorso il soggiorno di 12 giorni i giovani volontari dovranno compiere una missione di interesse generale, ovvero 84 ore, al di fuori orario scolastico da terminare l’anno successivo in un’associazione o servizio pubblico.



SERVIZIO NAZIONALE UNIVERSALE, TRA DUBBI SU VOLONTARIETA’ E CRITICITA’

‘Entusiasmo, non coercizione’. Queste le parole di Macron nel rispondere alle critiche di chi sospetta un’imminente passaggio all’obbligatorietà. Ma durante il suo discorso augurale di fine anno scorso aveva promesso ai francesi che si sarebbe impegnato personalmente per gettare le basi di un vero Servizio Nazionale Universale che possa servire a ridare fiducia ai giovani per la ricostruzione di una vita libera e democratica, basata sui valori della Repubblica. Queste parole sono risuonate come sentore di qualcosa che presto potrebbe abbandonare la volontarietà. Il dibattito in merito è aperto, e trova la contrarietà della Federazione delle associazioni generali studentesche, la principale organizzazione nazionale studentesca, e il partito di sinistra La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, che ha parlato perfino di ‘carnevalata’.



Ma non è l’unico aspetto che desta criticità. Nonostante infatti l’entusiasmo dei partecipanti, sono ancora molte le difficoltà logistiche. Difficoltà nel reperire sufficienti centri di accoglienza disponibili, nel reclutamento del numero necessario di supervisori, e nella mancanza di mezzi di trasporto per incanalare i giovani. Perchè quindi l’iniziativa riesca a riscuotere più successo e rispettare gli obiettivi prefissati occorrerà riuscire a superare tutti questi ostacoli.