La Francia sta lavorando a un’alleanza per il potenziale invio di truppe occidentali in Ucraina. Lo rivela Politico, secondo cui venerdì il ministro degli Esteri Stéphane Séjourné, nell’incontro in Lituania con le sue controparti baltiche e ucraine, ha sostenuto l’idea di aiutare l’Ucraina in settori come lo sminamento. «Non spetta alla Russia dirci come aiutare l’Ucraina nei prossimi mesi o anni. Non spetta alla Russia organizzare il modo in cui dispieghiamo le nostre azioni, o stabilire linee rosse. Quindi lo decidiamo tra di noi», ha dichiarato il ministro francese parlando con l’omologo lituano Gabrielius Landsbergis e quello ucraino Dmytro Kuleba. Séjourné ha fatto più volte riferimento alle operazioni di sminamento come una possibilità, affermando che ciò «potrebbe significare avere del personale, ma non per combattere».



L’incontro è avvenuto in una fase in cui l’Ucraina offre di una carenza di munizioni per l’artiglieria che rende difficile fermare la furia degli attacchi della Russia. «L’Ucraina non ci ha chiesto di inviare truppe. L’Ucraina ci sta chiedendo di inviare munizioni in questo momento. Non escludiamo nulla per i prossimi mesi», ha dichiarato il ministro francese. Dal canto loro, i ministri baltici hanno elogiato la Francia per aver «pensato fuori dagli schemi».



POLONIA SI AVVICINA ALLA FRANCIA “NON ABBIAMO PAURA DI PUTIN”

Séjourné ha espresso anche il timore che la Russia possa puntare il mirino sui Paesi baltici, che facevano parte dell’impero sovietico ma che ora sono membri dell’Ue e della NATO. Un timore condiviso dal lituano Landsbergis: «Non ci possono essere dei “ma”. Dobbiamo tracciare linee rosse per la Russia, non per noi stessi. Nessuna forma di sostegno all’Ucraina può essere esclusa. Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina ovunque sia più necessario». Il mese scorso il presidente francese Emmanuel Macron aveva ventilato la possibilità di inviare soldati occidentali in Ucraina, suscitando l’immediata reazione di altri Paesi europei, come Germania, Italia, Repubblica Ceca e Polonia, che invece non sostengono piani di questo tipo.



Invece, i Paesi baltici, che sono i più esposti a qualsiasi attacco russo se il Cremlino dovesse vincere la guerra contro l’Ucraina, sono favorevoli all’idea. Secondo Politico, Varsavia starebbe cambiando posizione. «La presenza di forze NATO in Ucraina non è impensabile», ha dichiarato venerdì il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, aggiungendo di apprezzare l’iniziativa di Macron, «perché si tratta del fatto che Putin ha paura, non che noi abbiamo paura di Putin».

AIUTI A KIEV, LO SCONTRO TRA KULEBA E SCHOLZ

Anche se la Germania è di gran lunga il fornitore europeo di aiuti militari all’Ucraina, ha subito forti pressioni per la sua riluttanza a inviare a Kiev missili da crociera Taurus a lunga gittata per paura di provocare Mosca. Una reticenza da parte del cancelliere tedesco Scholz contro cui ha sbottato il ministro ucraino Kuleba: «Personalmente sono stufo della paura dell’escalation. Il nostro problema è che abbiamo ancora persone che pensano a questa guerra in termini di paura dell’escalation. Di che tipo di escalation avete paura? Che cos’altro deve accadere all’Ucraina per farvi capire che questa paura è inutile?». Poi ha aggiunto: «Cosa vi aspettate che faccia Putin? “Beh, ho mandato i carri armati ma non ho mandato i missili o le truppe, quindi forse sarete più gentili con me che con gli altri?”. Non è così che Putin pensa, non è così che tratta l’Europa».