Una terribile aggressione ha scosso un piccolo comune della Francia. Il sindaco di Saint-Côme-du-Mont, che si trova lungo la costa del D-Day, è stato picchiato brutalmente e torturato, poi crocifisso. Il corpo di Bernard Denis è stato trovato vicino ad un capannone, con scotch, ferite alla testa e soprattutto chiodi conficcati in entrambe le mani e piedi. «È stata inscenata una crocifissione», ha dichiarato di Mickael Giraudet, procuratore di Coutances, secondo quanto riportato da Le Parisien. Due uomini, che gli rimproveravano il suo sostegno al presidente francese Emmanuel Macron, lo avrebbero colpito in faccia e portato via, poi lo avrebbero torturato con una chiodatrice pneumatica (una sparachiodi) e lo avrebbero lasciato lì, crocifisso.
Un contadino dei paraggi lo ha trovato e ha lanciato l’allarme: il sindaco di Saint-Côme-du-Mont, trasportato subito in ospedale, è stato operato e ora non è in pericolo di vita. A creare confusione in questo villaggio tranquillo di 500 abitanti è il fatto che apparentemente Bernard Denis non avesse nemici. Eppure, da diversi mesi, cioè da quando ha dato ampio sostegno a Emmanuel Macron prima delle elezioni presidenziali, è stato oggetto di minacce sempre più radicali.
IL GIALLO DEL SINDACO MINACCIATO E POI CROCIFISSO
Nel dicembre 2021 due veicoli appartenenti al sindaco e parte del suo garage furono dati alle fiamme, mentre su una delle pareti esterne della sua casa fu trovata una minaccia. Qualche settimana dopo ha anche ricevuto minacce di morte per posta e sui muri di casa. Il presidente Emmanuel Macron, il prefetto della Manche e tutti i rappresentanti eletti locali gli hanno dato immediatamente il loro sostegno. D’altra parte, quando chiedeva aiuto non lo ha avuto. Come evidenziato da Le Parisien, quei primi due casi erano stati chiusi senza seguito «a causa della mancata identificazione di un potenziale colpevole e nonostante le indagini approfondite», ha spiegato il pubblico ministero. A maggio, Bernard Denis ha presentato poi una nuova denuncia, questa volta per due colpi di pistola sparati contro il suo furgone personale. Ma giovedì, mentre il pm annunciava l’aggressione con la crocifissione inscenata, ha rivelato anche che nell’ultima inchiesta era emerso che il sindaco aveva inventato la sparatoria, precisando di non aver voluto rendere pubblica la notizia all’epoca per non esporre il sindaco, «in quel momento molto fragile per quello che aveva subito», a eventuali ritorsioni. Nel frattempo, il sindaco è ancora in ospedale.