Spari davanti alla moschea a Brest: torna la paura in Francia. Nel pomeriggio di oggi, una sparatoria ha seminato il panico in Bretagna, regione del Nord Ovest della Francia, durante la quale sono rimaste ferite due persone. A renderlo noto è il quotidiano Il Messaggero che cita le parole di un testimone al giornale locale Telegramme: “I due uomini erano coscienti quando sono arrivati i soccorsi”. Entrambe le vittime, secondo le parole di chi era presente al momento della sparatoria, sarebbero state colpite alle gambe. Tra loro, ci sarebbe anche il controverso Imam, Rachid El Jay, sebbene le sue condizioni non siano state definite gravi. La seconda persona sarebbe comunque un soggetto a lui vicino e che in quei frangenti si trovava nei pressi della moschea, mentre girava i video delle sue prediche. L’imam, ricorda il quotidiano, in passato era venuto alla ribalta per le sue prediche a dir poco esasperate. Lo stesso, ad esempio, rivolgendosi ad alcuni bambini asserì che “ascoltando musica ci si trasforma in maiali”. In seguito si iscrisse al corso di formazione per “conformarsi alle regole della laicità” e fu inserito dall’Isis tra i suoi condannati.



SPARI DAVANTI ALLA MOSCHEA A BREST: INDAGINI SU MOVENTE

Dopo gli spari registrati nelle passate ore davanti alla moschea di Brest, in Francia, le forze dell’ordine di sono subito messe sulle tracce del sospetto, attualmente in fuga in seguito al ferimento di due persone. Al momento non è ancora del tutto chiaro se dietro questo agguato ci sia un regolamento di conti o se invece è da considerarsi legato a motivazioni prettamente religiose, anche alla luce del ferimento del controverso imam. Ad esprimersi sull’episodio sul quale sono ovviamente già in corso le indagini è stato anche il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner che tramite il suo account Twitter ha fatto sapere: “I nostri servizi sono mobilitati per fermare l’autore degli spari che hanno ferito due persone, davanti alla moschea di Pontanézen, a Brest. Ho chiesto ai prefetti di rafforzare la sorveglianza dei luoghi di culto nel Paese”.

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