Se ne parla da tempo ma ora è stato presentato ufficialmente il progetto di legge Darmanin-Schiappa (il Ministro degli Interni e l’ex Ministra della Salute) che pone la Francia verso lo stop al “separatismo” islamico. Dagli allarmi Covid al problema sicurezza, il Governo Macron-Castex lancia una battaglia tanto importante quanto delicata per provare a limitare la “manipolazione” del fatto religioso musulmano che giustifica una sempre maggiore l’autonomia rispetto alle regole dello Stato francese. La sottosegretaria con delega alla Cittadinanza Marlene Schiappa insieme al nuovo Ministro degli Interni (al posto di Castaner, ndr) ha presentato il progetto di legge voluto fortemente da Emmanuel Macron fin dall’inizio del 2020: «basta al separatismo islamista, la volontà di certi musulmani di uscire dalla nostra Repubblica. In Francia non si può fare dell’islam un progetto politico», diceva il Presidente dall’Alsazia nel problematico quartiere con banlieu di Bourtzwiller. Oggi il disegno di legge è realtà, con il Ministro degli Interni che commenta «È molto chiaro agli occhi del Presidente, si tratta di lottare contro l’islamismo».



SEPARATISMO ISLAM: COSA PREVEDE IL PROGETTO DI LEGGE DEL GOVERNO

Il disegno di legge consolida la laicità nella Repubblica e mira a combattere il separatismo di matrice religiosa: al momento la stampa francese ha spiegato vi siano 20 articoli iniziali, ma si attendono le proposte ulteriori dei Ministeri (Istruzione, Comunità, Sport, Salute) prima dell’approdo vero e proprio in Parlamento. La legge Darmanin-Schiappa riforma il testo del 1905, rivisto poi nel 2018: l’obiettivo oggi è rendere ancora più stringente il controllo dello Stato sul fondamentalismo islamico, priorità centrale di Macron per la seconda parte del proprio mandato. Domani il Governo si riunisce per i correttivi alla riforma legati soprattutto ai temi delicati della sicurezza nazionale: «Penso che la Francia sia malata di insicurezza. Continuo a pensare che ci siano atti di barbarie e un imbarbarimento di una parte della nostra società», spiega il Ministro Darmanin a Le Parisien, mentre la collega Schiappa ha sottolineato come «Negli ultimi tre anni circa 250 luoghi problematici sono stati chiusi, ma rimangono zone grigie. Vediamo che a volte le istituzioni non possono agire in assenza di cornice giuridica. Questa legge ci permetterà di essere più severi».

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