Il Mediterraneo centrale è affollato di barconi di migranti, ma la solidarietà francese si manifesta solo a parole. La conferma è arrivata ieri con l’annuncio della premier Elisabeth Borne: 150 agenti supplementari schierati sulle Alpi Marittime, al confine con l’Italia, a partire “dalla settimana prossima”. La nuova forza di frontiera opererà per fronteggiare l’accresciuta pressione migratoria al confine con il nostro Paese dopo le tensioni già registrate alla fine del 2022, con tanto di botta e risposta con l’Eliseo.



Intervenuta al termine del consiglio dei ministri di mercoledì, la Borne ha anche annunciato che il progetto di legge sull’immigrazione voluto dal presidente Emmanuel Macron verrà rinviato all’autunno in maniera piuttosto vaga. “Oggi non c’è la maggioranza per approvare una tale legge, come ho potuto verificare ieri riunendomi con i responsabili dei Républicains”, le sue parole in conferenza stampa.



Francia, stretta sui migranti al confine con l’Italia: ecco cosa succede…

Gendarmeria rafforzata al confine con l’Italia per stringere le maglie e impedire l’accesso nel Paese ai richiedenti asilo, bloccati così in Italia. Un progetto piuttosto distante dalla solidarietà europea spesso invocata a sproposito, considerando poi i fatti concreti. Sempre in materia di immigrazione, la premier Borne ha posto l’accento su una stretta sulle espulsioni ma anche una migliore integrazione dei rifugiati.

Ma un dettaglio è chiaro: l’obiettivo dell’esecutivo transalpino è quello di combattere strenuamente l’immigrazione illegale. Nel frattempo però gli sbarchi continuano senza sosta e l’Italia rischia di ritrovarsi da sola. Tra la notte di martedì e ieri sono stati registrati oltre 700 arrivi. Nella serata di ieri, inoltre, l’arrivo a Napoli della Geo Barents: a bordo della nave di Medici Senza Frontiere 75 persone, tra cui 40 minori e 13 donne, soccorsi lunedì su un barchino in legno in acque internazionali vicino la Libia.