Dramma in Francia: questa mattina, lunedì 9 agosto 2021, un prete è stato ucciso a Mortagne-sur-Sevre, nei locali della comunità dei frati missionari Monfortain. Secondo quanto reso noto dalla stampa transalpina, il killer si è consegnato: l’uomo era già noto alle forze dell’ordine poiché messo sotto controllo giudiziario nell’ambito dell’inchiesta sull’incendio della cattedrale di Nantes nel luglio 2020.
La conferma è arrivata dal ministro dell’interno della Francia, Gerald Darmanin: ai microfoni dell’Agence France-Presse ha annunciato che nel pomeriggio si recherà sul posto, ribadendo vicinanza e solidarietà ai cattolici del Paese. I dettagli del tragico delitto non sono stati ancora resi noti, ma Le Monde riporta che l’assassino, un cittadino del Ruanda, potrebbe aver agito con un coltello.
Francia, ucciso prete: killer ha confessato
La notizia ha scosso la Francia, considerando le dinamiche dell’accaduto: il sacerdote 60enne infatti aveva accolto il killer nella comunità diversi mesi fa, ma il ruandese – per motivi non ancora noti – lo ha ucciso con freddezza. Secondo il suo entourage, il ministro Gerald Darmanin è atteso alle 17:30 a Saint-Laurent-sur-Sèvre, cittadina situata a 15 chilometri a sud di Cholet. Sono arrivate le prime reazioni dal mondo della politica, durissima la presidente del Rassemblement National, Marine Le Pen: «In Francia si può essere clandestini, dare alle fiamme la cattedrale di Nantes, non essere mai espulsi e uccidere un prete. Quello che sta succedendo in Francia è di una gravità senza precedenti: è il completo fallimento dello Stato e di Gerald Darmanin».