Maxi operazione di polizia a Parigi dopo che un professore è stato decapitato in strada. Nella notte la polizia francese ha fermato nove persone, tra cui anche un minore, provenienti dalla cerchia familiare del 18enne nato a Mosca e di origine cecena autore del macabro omicidio. L’agguato è scattato al termine delle lezioni. Il giovane ha decapitato il professore, Samuel Paty, e ha pubblicato su Twitter le immagini con un messaggio di rivendicazione: “Allah, ho ucciso un cane dell’Inferno che ha osato infangare il tuo nome”. Il padre di un’alunna, dopo la lezione dell’insegnante che aveva mostrato le vignette di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo, aveva pubblicato su YouTube un video in cui contestava la lezione dell’insegnante sulla libertà di espressione. Il procuratore antiterrorismo francese Jean-François Ricard ha fatto sapere che la sorellastra di questo genitore, che ora si trova in stato di fermo, si era unita all’Isis in Siria nel 2014 ed è ancora ricercata. (agg. di Silvana Palazzo)
PROFESSORE DECAPITATO, MACRON “TERRORISMO ISLAMICO”
Sono emersi nuovi dettagli nelle ultime ore in merito all’omicidio choc avvenuto ieri vicino Parigi rispetto alle prime indiscrezioni di ieri. L’assassino sarebbe un 18enne nato a Mosca di origine cecena, che lo ha decapitato con un coltello urlando “Allah Akbar”. Quando è stato raggiunto dagli agenti ha rifiutato di arrendersi e ha continuato a brandire l’arma. A quel punto è stato ucciso dai poliziotti, che hanno sparato una decina di colpi. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, nella notte altre quattro persone, tra cui un minorenne, sono state prese in custodia dalla polizia. Si tratta di membri della cerchia familiare. La vittima è un professore di storia che in occasione del processo contro i responsabili della strage del 7 gennaio 2015 aveva mostrato in una classe le vignette di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo. Per questo era stato minacciato dai genitori di alcuni studenti. La procura anti-terrorismo ha subito aperto un’inchiesta.
Il presidente francese Emmanuel Macron non ha dubbi sul fatto che sia un attentato di matrice terroristica. “Un nostro connazionale è stato assassinato oggi perché insegnava, perché ha predicato a degli allievi la libertà d’espressione, la libertà di credere e quella di non credere”, ha dichiarato dal luogo in cui il professore è stato decapitato. Visibilmente emozionato, Macron ha aggiunto: “Il nostro connazionale è stato vigliaccamente attaccato, è stato la vittima di un chiaro attentato terrorista islamico”. (agg. di Silvana Palazzo)
PROFESSORE DECAPITATO PER VIGNETTE CHARLIE HEBDO
Un uomo decapita un insegnante di scuola media per strada con un coltello da cucina, vicino ad un college, in Francia. L’omicidio è avvenuto alle 17 circa, riferisce Europe 1, spiegando poi che un uomo armato di coltello, sospettato di aver decapitato un individuo, è stato abbattuto dalla polizia a Eragny, nel dipartimento di Val d’Oise. Pare che avesse minacciato alcuni agenti di Confians-Sainte-Honorine, vicino Parigi. Secondo altre informazioni, l’uomo avrebbe urlato “Allah Akbar” prima di decapitare l’uomo. A fornire ulteriori dettagli è il quotidiano Le Parisien, secondo cui la polizia francese è intervenuta e ha individuato un ragazzo in possesso di un coltello da cucina vicino al cadavere. Così è scattato un breve inseguimento. L’uomo si sarebbe rifiutato di deporre il coltello e gli agenti sono stati costretti a sparare uccidendolo. Gli investigatori hanno fatto sapere che il presunto autore dell’omicidio sarebbe il padre di uno studente.
FRANCIA, URLA “ALLAH AKBAR” E DECAPITA INSEGNANTE
Negli ultimi minuti sono emersi anche degli elementi da cui si delineerebbe il movente del macabro omicidio. Gli investigatori hanno fatto sapere che nei giorni scorsi l’insegnante avrebbe mostrato in classe le vignette di Maometto che erano state pubblicate da Charlie Hebdo. Inoltre, avrebbe tenuto una lezione ai suoi studenti sulla libertà di espressione e aveva mostrato le caricature di Maometto. Dopo questo episodio sarebbe stato pesantemente minacciato. Oggi invece è stato ucciso. La procura antiterrorismo ha aperto una inchiesta per “omicidio in relazione ad una impresa terrorista” e “associazione a delinquere terrorista”. Il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, che era in viaggio per il Marocco, ha deciso di tornare subito a Parigi. Sono intervenuti anche gli artificieri sul posto per verificare che l’omicida non avesse addosso ordigni esplosivi.