Verdi e islamisti insieme in Francia, un’alleanza difficile da pronosticare ma pronta a farsi sentire. “Abbiamo molte battaglie in comune”, le parole di Marine Tondelier, segretaria nazionale di Europe Ecologie les Verts. Il grande ospite per l’università estiva di fine agosto sarà il rapper islamista Médine, noto per invitare i suoi fan a “crocifiggere i laici come sul Golgota” e a “lanciare fatwe sulla testa degli stronzi” attraverso le sue canzoni.



Come riportato da Libero, lo slogan dell’unione tra Verdi e islamisti è: “La forza della cultura di fronte alla cultura della forza”. Lea Balage El-Mariky, organizzatrice delle Journèes d’ètè degli ecologisti, ha spiegato: “Nei suoi testi, dice talvolta delle cose ecologiste e altre meno ecologiste. Ma si è espresso a più riprese dopo la morte di Nahel (il giovane ucciso da un poliziotto dopo aver forzato un controllo stradale a Nanterre lo scorso giugno, ndr), sul razzismo nella polizia, abbiamo queste cose in comune, anche se non le manifestiamo allo stesso modo”.



Francia, Verdi si alleano all’islam radicale

Molte battaglie di Verdi e islam radicale sarebbero comuni, secondo i punti di riferimenti dei due movimenti. Il rapper Medine lo scorso 1° maggio ha organizzato una contro-manifestazione per “rispondere” all’arrivo a Le Havre di Marine Le Pen. La battaglia contro l’estrema destra è una delle battaglie in comune insieme all’anti-razzismo. Ma c’è da ricordare, spiega Libero, che il cantante nel 2018 era finito al centro di una polemica legata al Bataclan, teatro del massacro jihadista dell’11 novembre 2015. Ebbene, il franco-algerino avrebbe dovuto esibirsi il 19 e 20 ottobre 2018 nella sala dell’attacco, ma le petizioni e le proteste di politici e familiari delle vittime fecero cambiare idea ai gestori. Lo stesso Medine aveva puntato il dito contro l’estrema destra per le sue esibizioni mancate. “E’ l’ennesimo patto di una certa sinistra con l’islamismo”, il j’accuse di Marike Bret (ex risorse umane di Charlie Hebdo) ai microfoni de Le Figaro.

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