SERVIZIO SANITARIO GRATUITO PER  I MIGRANTI VERRÀ ABOLITO IN FRANCIA?

Nata a fatica, la nuova maggioranza di governo della Francia è già divisa su un tema delicato: l’abolizione del servizio sanitario gratuito per migranti. Il ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha annunciato che vuole sostituirla con un’assistenza d’emergenza per i cittadini stranieri, limitando quindi l’assistenza sanitaria gratuita per gli immigrati clandestini. Lo stesso primo ministro Michel Barnier aveva dichiarato di non avere «alcun tabù» riguardo l’abolizione dell’AME, che dà accesso all’assistenza sanitaria agli immigrati clandestini che si trovano in Francia da più di tre mesi.



Questo piano, che da anni è presente nel dibattito pubblico francese, è stato contestato persino da chi fa parte del governo e da chi dovrebbe sostenerlo. Ad esempio, per Agnès Pannier-Runacher, ministro francese per la Transizione ecologica, l’energia, il clima e la prevenzione dei rischi, l’abolizione «non sarebbe accettabile». Invece, Bruno Retailleau, che sarebbe disposto in alternativa a ridurre drasticamente l’assistenza medica statale, lunedì ha dichiarato che la Francia ha un problema: «Siamo uno dei Paesi europei che concede più benefici. Non voglio che la Francia si distingua, non voglio che la Francia sia il Paese più attraente d’Europa per un certo numero di prestazioni sociali e di accesso all’assistenza sanitaria».



LE REAZIONI POLITICHE ALLA PROPOSTA

Laurent Marcangeli, che è presidente dei deputati del partito di centrodestra Horizons, ha già fatto sapere che sono contrari: «Lo abbiamo detto quando abbiamo esaminato la legge sull’asilo e l’immigrazione. La maggioranza del mio gruppo si oppone all’abolizione o alla modifica delle disposizioni in materia di assistenza medica statale». Inoltre, sconsiglia al primo ministro di procedere per decreto, senza passare dal Parlamento.

Eppure, ci sono parlamentari come quelli del partito centrista MoDem e della coalizione Ensemble pour la République che invece sono aperti alla riduzione dell’aiuto medico statale. Questo è il caso, ad esempio, di Mathieu Lefèvre, deputato di Renaissance che sostiene il ministro dell’Interno e consiglia di guardare a ciò che accade all’estero: «Tutte le questioni migratorie devono essere esaminate in modo pragmatico». Stando a quanto riportato da France Tv Info, diversi parlamentari ritengono che questo progetto non solo non sia sostenuto all’unanimità dal gruppo dell’ex premier Gabriel Attal, ma potrebbe essere addirittura motivo di rottura con l’ala sinistra.



Proprio da questa parte si registra maggiore indignazione. «È assurdo. I virus non guardano i documenti», ha tuonato Mathilde Panot, capogruppo di La France Insoumise. Per il socialista Arthur Delaporte, invece, questo piano è la prova che la parte più dura della destra è salita al potere e non c’è da sorprendersi, visto che «questo è anche ciò che la destra dura ha sempre detto». Ma comunque chiede che la questione venga affrontata in Parlamento, perché sarebbe «scandaloso» se il governo riformasse tale materia per decreto.

OPERATORI SANITARI CONTRARI ALL’ABOLIZIONE DEL’AME

Ma anche il mondo della sanità francese si è mobilitato: la proposta di abolizione dell’AME è osteggiata dagli operatori sanitari, infatti il collettivo interospedaliero ha scritto una lettera al nuovo ministro della Sanità, Geneviève Darrieussecq, chiedendo di osteggiare tale proposta, definita «inefficace e demagogica». Ophélie Marrel, consulente legale della Commissione consultiva nazionale francese per i diritti umani (CNCDH), a Euractiv ha spiegato che di tutte le persone che potrebbero beneficiare dell’AME, solo la metà vi accede, a causa della mancanza di informazioni e delle complesse procedure amministrative.

Inoltre, un rapporto del Senato francese mostra che l’AME è costata 1,14 miliardi di euro l’anno scorso, pari allo 0,5% della spesa sanitaria nazionale. Secondo Marrel, l’abolizione di questa prestazione sociale è rischiosa per un sistema sanitario già in crisi come quello francese, quindi con l’abolizione l’assistenza sanitaria potrebbe diventare più costosa per gli immigrati privi di documenti e i dipartimenti di emergenza e gli ospedali potrebbero sovraccaricarsi, col rischio di far vacillare tutto il sistema sanitario.