In Francia hanno vietato le sculacciate per legge. All’Assemblea Nazionale è passata – con le buone e in maniera definitiva – la proposta che toglie ai genitori la prerogativa del diritto alla correzione, laddove sono previste punizioni corporali.
Gli educatori concordano: le botte non servono. Perfetto. Ci voleva una legge? Sì, perché non tutti gli adulti hanno chiaro il confine tra lo scappellotto che si limita a spettinare la cresta phonata e scolpita dritta in testa, e una sberla che rigira la faccia a periscopio. Ciascun genitore si porta dietro il suo bagaglio di sensibilità ed esperienza.
Io? Io non avrei problemi con questo tipo di emendamento: ora che i figli sono una spanna più alti di me, non mi sogno certo di entrare nel terreno del contatto fisico. Chi ha il coraggio di toccarli quelli. Al massimo, un calcetto simbolico; non potrebbe essere altrimenti: anche volendo, passata la boa dei quaranta, non indossi più robusti anfibi heavy-metal, ma solo comode ballerine scamosciate, o comunque scarpe così morbide fuori e soffici dentro (nemmeno la tortina cuor di crema cacao) da fare giusto il solletico a qualunque cosa prendano a pedate.
Quello che però forse non tutti sanno è che il provvedimento vieta anche certe forme verbali e psicologiche: minacce, bugie, colpevolizzazioni. Qui, da madre, faccio un po’ più fatica.
Da un giorno all’altro, come fai a non dire più ai tuoi bambini frasi del tipo: “Tesoro, se non finisci tutti i finocchi cotti, stasera i cartoni te li puoi scordare” – “Io? Tua madre? Pensi che abbia buttato io quei tuoi fogliacci stropicciati e accartocciati e luridi che spuntavano da sotto il letto?” – “Dunque. Hai appena spappolato la testa del pesce rosso di tua sorella con il martello di Thor. Vuoi andare di là a dirle qualcosa…?”. Queste sono intimidazioni costruttive, bugie bianche, sensibilizzazioni alla responsabilità… Insomma, sulla parte verbale della legge, parliamone. La buona notizia è che per il genitore non ci sono sanzioni aggiuntive oltre a quelle previste dal codice penale.
Morale. Dolore e umiliazione non dovrebbero essere per nessuno. Quindi bene che la Francia abbia passato la proposta di legge. Davanti a certe declinazioni tuttavia – quelle che prevedono solo l’arma della voce… io alzo le mani. Stavolta per arrendermi.
Ragazzi, nel dubbio, je vous recommande d’être bon.