Franco Battaglia, il professore negazionista dell’emergenza climatica, in un editoriale pubblicato sulle colonne de La Verità, è tornato a parlare della transizione energetica. “Le risorse che la Terra ci offre sono necessariamente finite. In particolare, petrolio, gas e carbone, che oggi costituiscono la fonte per oltre l’85% del nostro fabbisogno energetico, sono destinati a esaurirsi”, ha premesso.



La domanda di queste risorse non è ancora superiore all’offerta, ma il picco di massima produzione forse in parte è già stato raggiunto. “Ci sarà un momento quando di essi l’umanità non si servirà più, o perché li avremo saputi rimpiazzare prima del loro esaurimento o perché si saranno effettivamente esauriti nel senso detto, cioè perché, per una qualche ragione non sarà più conveniente estrarre e lavorare il petrolio, il gas o il carbone rimasti”. In passato a prevedere quando ciò sarebbe successo per il greggio negli Usa è stato il geofisico Marion King Hubbert, il quale ha creato l’omonimo modello. Nel 1970 le sue previsioni furono corrette, mentre nel 2005 furono smontate in virtù dell’uso di giacimenti non convenzionali. Adesso pare che il mondo sia a cavallo di un altro picco, iniziato nel 2018.



Franco Battaglia: “Energie rinnovabili un’illusione”. Il parere del professore

Uno scenario di questo genere, secondo il professore Franco Battaglia, potrebbe essere drammatico. “Se siamo, oggi, sul picco di Hubbert del petrolio o, peggio, se esso è stato superato, il mondo è in grave ritardo rispetto alle azioni da intraprendere per mitigare gli effetti della diminuzione di produzione del petrolio”, ha sottolineato. La speranza è che non sia così. “Se il picco avverrà fra qualche decennio, allora, il mondo ha l’occasione di agire ed evitare alla prossima generazione la scomoda posizione in cui ci troveremmo noi, oggi, qualora fosse vera la prima circostanza”.



Il momento in questione, ad ogni modo, è destinato a segnare il corso della storia, ma è ancora da capire verso quale direzione si muoverà il mondo. “Per fortuna non siamo condannati né a subire passivamente le conseguenze dell’ineluttabile esaurimento del petrolio, né ad affossarci coltivando le illusioni con cui ci abbagliano gli ambientalisti con le energie rinnovabili. Esiste anche una reale via d’uscita: quella del nucleare da fissione, una tecnologia matura, sicura, economica e che si serve di una fonte abbondante e disponibile per millenni”, ha concluso.