Franco Battaglia, professore di chimica fisica, ma anche noto detrattore delle teorie sull’emergenza climatica ed il riscaldamento globale, ha pubblicato un articolo sul quotidiano La Verità per esprimere la sua tesi con la quale dimostrerebbe che gli scienziati che hanno firmato e pubblicato l’ultimo rapporto Onu sul cambiamento climatico denominato IPCC Intergovernmental panel on climate change, avrebbero commesso clamorosi errori di calcolo, non tenendo conto della legge di conservazione dell’energia.
Il professore prosegue quindi a spiegare che “Le conclusioni dell’Onu su una maggiore concentrazione di Co2 nell’atmosfera che comporterebbe l’aumento almeno di 3 gradi celsius per l’effetto serra è impossibile“. Questo perchè, spiega Battaglia, con vari calcoli, anche abbastanza complicati eseguiti in base al grafico che viene originariamente pubblicato nel rapporto, si evidenzia come, se si fosse tenuto conto di tale legge, che è anche alla base dei principi della termodinamica, si doveva anche dimostrare che per aumentare la temperatura sulla terra si dovrebbe in qualche modo “riscaldare il sole” visto che alla fine dei conti, risultano 10 W/mq di troppo.
Franco Battaglia sul rapporto Onu “Calcoli su riscaldamento globale sono errati”
Il professor Franco Battaglia, su La Verità rivede e corregge il grafico mostrato nel rapporto sul clima Onu, che secondo gli scienziati internazionali, dimostrerebbe come la terra si stia riscaldando a causa dell’effetto serra provocato da maggiori emissioni di Co2 nell’atmosfera. Battaglia, già autore di numerosi articoli e libri che sostengono come non ci sia bisogno di transizione energetica perchè la maggior parte dei rapporti sul clima ed emissioni sarebbero allarmismi, smentisce categoricamente le ipotesi fatte nel documento Ipcc, perchè basate su principi che non tengono conto della teoria fondamentale della conservazione dell’energia.
In pratica, dice Battaglia, se la legge stabilisce che l’energia può essere trasformata e trasferita ma non perdersi nel corso di queste mutazioni, allora per far tornare i conti del rapporto “bisognerebbe ipotizzare che, raddoppiando la CO2 qui sulla Terra, il Sole si mettesse a brillare più intensamente“. E conclude, “All Ipcc, naturalmente, neanche si attentano a mostrare quale sarebbe il grafico del budget energetico di una Terra più calda di 3 gradi e con un effetto serra aumentato di quasi 4 unità. Se lo facessero, cascherebbe l’asino“.