Non ci sarà alcuna transizione energetica: ne è certo Franco Battaglia, chimico che sostiene che non vi sia alcuna emergenza climatica. Secondo l’esperto, “oggi viviamo nel pieno di una compiuta transizione energetica, occorsa non certo per imposizione di legge”. È cominciava infatti due secoli fa, quando i combustibili fossili si sono affiancati al carbone. “Cent’anni dopo (1923), questi (per lo più il carbone) contribuivano quasi al 60%. Altri cinquant’anni (1973) e il loro contributo saliva all’80%, con un più equilibrato mix tra petrolio, carbone e gas. Ed è da 50 anni che mantengono quel mix e quel contributo” scrive ancora su La Verità. 



Così come nessuno immaginava come sarebbe stata la transizione energetica dei combustibili fossili, nessuno sa come sarà la prossima. “Ma non avverrà certo con la forza delle leggi dei Parlamenti. Se queste leggi non verranno fermate, pagheremo caro il prezzo” scrive Battaglia. Per questo, “Dobbiamo esserne consapevoli: il mondo non può esistere senza combustibili fossili. Il petrolio serve non solo per i carburanti per l’autotrazione, per l’asfalto delle strade, per la produzione di plastiche e materiali sintetici per migliaia di prodotti che usiamo quotidianamente. Serve anche per produrre il lubrificante per le turbine eoliche che i Verdi ci stanno imponendo di installare, con la promessa – illusi! – che non si userà più petrolio”.



Franco Battaglia: “Non esistono Paesi virtuosi”

Le turbine eoliche, in Italia, sono almeno 10.000. Questo vuol dire utilizzare 3 milioni di litri l’anno di lubrificante da ottenere dal petrolio. Gli impianti eolici, dunque, hanno bisogno del petrolio. “I combustibili fossili (principalmente carbone e gas naturale) forniscono al mondo il 60% dell’elettricità che gli serve. Un altro 25% è fornito dall’idroelettrico e dal nucleare. E poi ci sono gli impianti che trattano i rifiuti solidi urbani e la geotermia. Ciò che ha cambiato il mondo è la disponibilità h24 di energia e questa è possibile grazie a carbone, petrolio, gas, nucleare, idroelettrico, geotermia e incenerimento di rifiuti solidi urbani” spiega ancora Franco Battaglia su La Verità.



Secondo il chimico, inoltre, “Non esistono Paesi virtuosi”. Ad esempio la Danimarca, che si vanta di produrre il 60% d’elettricità col vento, “Garantisce la stabilità elettrica con le importazioni dall’idroelettrico norvegese”. Invece la Germania, “Assilla l’intera Ue, ma negli ultimi 3 anni ha aumentato di 7 punti percentuali l’uso di combustibili fossili”. E il Giappone dopo Fukushima “Sta smantellando il suo parco eolico offshore proprio nella prefettura di Fukushima, ha deciso di mantenere il carbone come una delle sue principali fonti di energia elettrica, e ha pianificato la costruzione di 22 nuovi impianti a carbone entro il 2025”.