Nell’intervista rilasciata a ‘La Verità’ il manager Franco Bernabè, ora a capo di Acciaierie Italia (Ex Ilva), ha affrontato il problema del caro energia tout court, concentrandosi anche sull’importanza delle telecomunicazioni e dell’acciaio, analizzando la mala gestione da parte dell’Unione Europea della crisi da cui siamo stati travolti.



Il problema da cui parte Bernabè è quello della crisi delle telecomunicazioni, settore a lui noto essendo stato alla direzione della Telecom. Tutto, secondo il manager, sarebbe partito da un cambiamento radicale della tecnologia, a cui molte società non sarebbero riuscite a stare al passo, ponendo le basi per un indebitamento senza possibilità di risoluzione.



Altro tema affrontato dal manager non poteva che essere poi quello energetico, vantando nel proprio curriculum anche un ruolo di vertice presso Eni. Barnabè ha dichiarato come l’UE abbia una piccola responsabilità nella crisi energetica che stiamo vivendo, non puntando su investimenti nelle infrastrutture per poterle potenziare, e preferendo invece puntare nettamente sulle energie rinnovabili. Questo avrebbe portato ad un effetto a catena, con riduzione dell’offerta e conseguente aumento dei costi.

Bernabè: focus anche sulle auto elettriche e acciaio

Franco Bernabè è stato interpellato anche sui temi delle auto elettriche e dell’acciaio.



Il manager, con riferimento allo stop delle auto a benzina e diesel previsto per il 2035, ha voluto porre l’attenzione anche su quelle che potrebbero essere delle alternative alle auto elettriche, che l’Europa sembra invece volerci imporre senza altra soluzione di sorta: “oggi ci sono anche i biocarburanti a partire dai rifiuti ma anche carburanti sintetici a partire dalla CO2 e dal cosiddetto idrogeno verde che consentono di mantenere in vita l’industria dei motori endotermici “. Bernabè ha lasciato intendere come infatti non si possano trascurare gli effetti sul sistema di produzione che, per come stanno le cose, dovrà adeguarsi alla sola auto elettrica, e sull’energia elettrica, senza dimenticare gli effetti inquinanti connessi allo smaltimento delle batterie.

Infine l’acciaio, settore strategico per il nostro Paese. Il direttore dell’Ex Ilva ha spiegato le utilità di questa materia prima, di cui “non si spreca nemmeno un grammo”, e “esempio più calzante di ciò che chiamiamo economia circolare “.