Franco Berrino, noto medico ed epidemiologo italiano, è stato ospite stamane di Uno Mattina Estate per parlare delle zone blu del mondo, quei luoghi, a cominciare dall’Ogliastra in Sardegna, dove si concentrano i centenari del mondo. “La dieta non è la stessa in tutte le zone blu – ha spiegato Franco Berrino in diretta tv parlando con Tiberio Timperi in diretta tv su Rai Uno – in Giappone si mangia patata dolce e melone amaro oltre a riso e pesce, nel Mediterraneo si mangiano legumi e cereali, in Ogliastra si mangiano verdure dell’orto e un po’ di pecorino, in Costa Rica ci sono i fagioli neri con il mais. Un denominatore comune quale potrebbe essere? Tutti questi popoli mangiano cibi e non trasformazioni industriali dei cibi, sono cibi freschi e raccolti il giorno stesso e questa è una cosa importantissima”.
Quindi Franco Berrino ha proseguito: “Noi ci siamo allontanati soprattutto nelle città ma soprattutto per il cibo molto industriale e molto lavorato dall’industria, per gli snack dolci e salati, i cibi pronti e già cucinati da mettere nel forno a microonde, torniamo in cucina a cucinare cibi semplici e veri e così ci avvicineremeo a quello che facevano i centenari nelle zone blu. E’ possibile che non ci saranno più centenari visto che quello che mangiamo”.
FRANCO BERRINO: “DOPO I 100 ANNI ‘SPARISCONO’ LE MALATTIE…”
Franco Berrino è stato poi sollecitato sul fatto che nelle zone blu si vive più a lungo e si invecchia meglio: “Perchè? Quando guardiamo lo stato di salute di una persona che ha superato i 100 anni scopriamo che ha meno malattie croniche come ipertensione e diabete di una persona di 75 anni. In qualche modo ci si mantiene con la frugalità, ci si mantiene più sani, svegli ed efficienti. La vita quotidiana in queste zone è una vita di impegno fisico per l’orto, la coltivazione dei terreni, il lavoro quotidiano e noi ci siamo allontanati da queste cose e dobbiamo correre ai ripari. La gente dice che non ha tempo di fare attività fisica da 30 o 40 minuti al giorno che dimostra di ridurre del 25 per cento la mortalità. Basta fare momenti di attività fisica molto intensa, una camminata veloce… tre o quattro minuti di questi esercizi ci possono dare la stessa prospettività di un’attività fisica regolare”.
Una raccomandazione: “Abbiate fiducia, provate a cambiare la vostra vita quotidiana, provate a muovervi verso il cibo vero, introducete il movimento e ricordatevi che avete una vita spirituale, mettete passione nelle vostre azioni”. Sulla sua vita a Milano infine: “Appena posso scappo, anche a Milano si può trovare cibo fresco, ma non cadiamo nella trappola del cibo industriale”.