Franco Boxer a “Live Non è la D’Urso” per raccontare la sua versione dei fatti in merito alla fuga di Luigi Mario Favoloso. Lui è infatti l’uomo con cui è scappato l’ex gieffino. «Per me è tutta una bugia. Sua madre sapeva, assolutamente», dice ad una invitata di Barbara D’Urso che lo ha intervistato. Ma si parla anche di documenti clamorosi che sarebbero emersi. «Sto guardando Live Non è la D’Urso in attesa che venga fuori quello che deve venire… Me la sto facendo sotto dalle risate». Qualche giorno fa invece ha pubblicato un post sul caso che vede contrapposti Luigi Mario Favoloso e Nina Moric. «Io non mi nascondo, io dico la verità», aveva esordito. «Ho potuto evitare di dare determinati dettagli è vero, ma era per proteggere chi credevo fosse amico e avesse realmente bisogno». Franco Boxer ha scritto che gli «diceva di essere in pericolo», che era «perseguitato», piangeva per telefono la notte ed era solo il giorno del compleanno. «Aveva solo me vicino. Quando mi diceva di volermi bene, di volermi aiutare, io come tanti ci sono cascato. Non lo odio ma non lo potrò mai perdonare».

FRANCO BOXER “VOLEVO PROTEGGERE LUIGI MARIO FAVOLOSO MA…”

In questo post su Instagram l’amico di Luigi Mario Favoloso spiega di aver scoperto che la fuga era organizzata. «Quando vieni messo in mezzo e ti viene chiesto di dire bugie la scena cambia, quando vieni contattato da determinate persone per “girarti” la scena cambia e allora cerchi di raccontare la verità, su ciò in cui centri». Franco Boxer scrive di aver saputo più di quanto ha detto perché voleva proteggere chi lo aveva «ingaggiato», ma ora si dice stanco e di voler parlare. «Perché non è giusto passare per ciò che non si è, ma nessuno è più pronto ad ascoltare perché la verità è scomoda, fa paura e io sono un personaggio scomodo che sa troppo ma nessuno lo lascia parlare». Ma parlerà invece a Barbara D’Urso, visto che le ha concesso un’intervista. «Io sono Franco Boxer e non sono l’ultimo dei fessi.. non sono l’autista di Favoloso e per inciso a Quarto Grado ci sono andato io di mia spontanea volontà, nessuno può costringermi a fare nulla».