Franco Branciaroli, attore milanese di 75 anni e protagonista de “Il mercante di Venezia”, in scena dal 1° novembre 2022 al teatro Quirino di Roma, ha concesso un’intervista al quotidiano “Il Messaggero”. La versione cinematografica di Al Pacino non l’ha convinto, in quanto l’82enne statunitense “fa di Shylock una vittima fin dalle prime battute. A differenza degli inglesi che sono impressionanti, secondo me gli attori americani non sono bravi a
recitare Shakespeare. Io ne faccio un personaggio muscolare, uno disposto a combattere per reclamare la sua libbra di carne umana. Non è un sadico, è uno che mette in crisi il sistema giuridico veneziano. È vero che alla fine lo fregano, ma lo fanno storcendo la legge”.
Il sodalizio di Franco Branciaroli con Umberto Orsini per lo spettacolo “Pour oui ou pour un non”, di Nathalie Serraute, invece, è nato da una semplice considerazione: “Con Umberto ci siamo incontrati e ci siamo detti: vogliamo continuare ad accettare questo misero sistema teatrale che dopo la pandemia non fa girare che monologhi e opere prime di autori sconosciuti con titoli in inglese, oppure vogliamo fare ditta insieme? Magari due attori della nostra popolarità hanno ancora qualcosa da dire. E così è stato. Un successo incredibile”.
FRANCO BRANCIAROLI: “NON RICONOSCO IL TEATRO DA TEMPO”
Nel prosieguo del suo intervento sulle colonne del quotidiano “Il Messaggero”, Franco Branciaroli ha confessato di recarsi sporadicamente a teatro a vedere gli spettacoli dei suoi colleghi, aggiungendo in seconda battuta che “da tempo non riconosco più il mondo teatrale a cui appartengo”.
La difficoltà di identificarsi nel teatro odierno abbraccia anche il mondo del grande schermo, tanto che Franco Branciaroli non ha usato mezzi termini per descrivere la crisi che, a suo dire, il cinema sta vivendo: “Per me il cinema si è fermato agli anni Settanta. Non mi piacciono queste opere ideologiche e autoreferenziali. Per me un film dovrebbe incollarti alla sedia e basta”.