Franco Cardini, in un editoriale su La Stampa, ha commentato quelli che sono i risvolti italiani della guerra tra Israele e Hamas. Tra questi c’è, ad esempio, la protesta degli studenti dell’Università di Torino che si sono rifiutati di aderire ad un progetto in collaborazione con Tel Aviv. Non sono mancate nei mesi scorsi inoltre le manifestazioni a sostegno della Palestina. Infine, la polemica sui giorni di vacanza da scuola per il Ramadan.
“La vita democratica dei nostri giorni può svilupparsi e affermarsi solo nella misura in cui se ne tracciano limiti espliciti e condivisi. Sub lege libertas è antico e inaggirabile motto latino: non esiste libertà senza confini e negare questi ultimi significa negare quella”, ha affermato lo storico. “La cronaca di questi giorni ci pone con inesorabile generosità dinanzi a questi vecchi problemi, mai risolti in quanto in realtà irrisolvibili se non affrontati alla luce di equilbrio e concretezza. È evidente che siamo di fronte a un problema storico, che come tale non può non essere che relativo. E affermare ciò non è affatto relativismo: è relatività. Gli assoluti lasciamoli alla metafisica e al massimo alla filosofia: il regno della storia (e della politica) è quello del relativo, quindi del possibile e del sostenibile. Ci sono due avverbi che non si possono né devono usare: sempre e mai”.
Franco Cardini: “I problemi storici sono sempre relativi”. Il tema della libertà di opinione
A questi temi si connette anche la questione relativa alla libertà di pensiero e di parola.“Si afferma di solito, anche con molta baldanza, che tutte le opinioni sono degne di rispetto. Il caso del ‘fascismo” (che alla luce dell’odierno dibattito tra gli specialisti e delle polemiche mediatiche d’ogni genere è in realtà un Oggetto Misterioso sempre più ambiguo e difficile da definire, uno spettro che si aggira nell’opinione pubblica mondiale ancor più terribile ma anche più refrattario del comunismo nel 1848) dimostra che così non è. Non c’è nessuno o quasi che non sia stato almeno una volta trattato da fascista dai suoi avversari e non abbia magari ricambiato la cortesia”, ha sottolineato Franco Cardini.
E precisa: “Bene, io non ci sto. Secondo me non è affatto vero che tutte le opinioni siano ugualmente degne di rispetto. Ve ne sono certe che io non ho alcuna intenzione di rispettare, e mi vergognerei se lo facessi. Quel che bisogna sempre e comunque rispettare è la persona umana: e rispettare significa non già accettare come plausibile qualunque credo religioso, o posizione ideologica, o opinione politica, bensì consentire a chiunque di esprimer liberamente e serenamente il suo pensiero chiedergliene conto con rigore, nel quadro di leggi che siano esplicitamente accettate e condivise e i limiti delle quali non siano negoziabili”.