Franco Cardini, storico ed esperto della destra post fascista, ha rilasciato un’intervista per il Fatto Quotidiano, nella quale ha parlato della premier Giorgia Meloni e del suo recente avvicinamento agli Stati Uniti e alla Nato. La definisce “una ragazza intelligente e spregiudicata” che ha anche studiato e che, con l’avvicinamento agli USA, ha deciso di giocarsi un’importante carta che il destino le messo a disposizione.



Il grande successo di Fratelli d’Italia, che ha dato inizio al mandato, secondo Franco Cardini, è stato quello di raccogliere “quello che [molti] prima avevano cercato nella Lega e anche nel M5S. Gente senza fissa dimora politica, in continua ricerca di un approdo”. La stessa convinzione, ha portato le sue idee e il partito a spostarsi progressivamente dalla destra “al centro”, perché secondo lo storico “assicurarsi le simpatie a destra non le conviene”. Franco Cardini, infatti, ritiene che la carta atlantista e americana sia, attualmente, “la più alta”, guadagnata grazie all’endorsment di Antony Blinken e che ha portato, addirittura, “Biden [a giocare] a fare da nonno alla figlioletta Ginevra“.



Franco Cardini: “La sorella alla segreteria? Sembra una prova di debolezza”

Insomma, secondo Franco Cardini è chiaro che l’indirizzo generale di Giorgia Meloni si stia portando verso il centro, perché ritiene che abbia “in mente convergenze parallele” che hanno portato anche ad un’apertura nei confronti di Renzi, con il quale “c’è molta simpatia”, assicura lo storico. “Ha scelto il discorso centrista”, spiega, “per anticipare i suoi alleati, che speravano di occupare quello spazio”, perseguendo un mantra politico fin dai tempi di Cavour, ovvero che “il potere si governa al centro”.



Passando oltre, invece, Franco Cardini analizza i rapporti della premier con Zelensky, che secondo lui sono guidati dal menefreghismo. Infatti, davanti ad un paese diviso tra i “poteri forti, che [sono] filo Zelensky e filo USA” e tra “il paese reale, della gente comune, libera di dire che questa guerra è una porcata”, ha scelto il tavolo dei vincenti, con una mano che si è rivelata fondamentale per saldare i rapporti con USA e Nato. Infine, commentando la scelta di mettere la sorella Arianna alla segreteria del partito, Franco Cardini ritiene che non sia esattamente una mossa vincente, perché è “una prova di debolezza” da parte di una premier che sembra fidarsi poco di chi la circonda.