È morto Franco Cassano, sociologo ed ex parlamentare del Partito democratico. L’intellettuale e politico pugliese se ne è andato questa mattina di martedì 23 febbraio 2021, dopo aver combattuto per molti anni la malattia. «Franco Cassano ci ha insegnato a credere in quello che siamo e, soprattutto, in quello che possiamo diventare. Dire che ci mancherà è troppo poco. Oggi siamo tutti orfani. Addio Franco», ha scritto sui social Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. Lo ha descritto un uomo di un’intelligenza «originale e sorprendente», che ha rivoluzionato «i paradigmi del racconto del Sud e dell’essere meridionali». Si tratta di un uomo a cui il Sud deve moltissimo. «Un uomo che riusciva a coniugare un pensiero solidissimo e profondo, con una straordinaria leggerezza», ha concluso Decaro. Nacque ad Ancona il 3 dicembre 1943 e fu esponente di una corrente di pensiero politico definita “scuola barese” insieme al politico, storico e filosofo Beppe Vacca e al politico e filosofo Biagio De Giovanni.



Nel 2003 Franco Cassano fondò con altri intellettuali baresi l’associazione Città Plurale, da cui ebbe vita quella stagione politica chiamata “Primavera pugliese” che ha aperto la strada a Michele Emiliano come sindaco di Bari e Nichi Vendola come governatore della Puglia.

ZINGARETTI “FRANCO CASSANO MAESTRO DI AVANGUARDIE”

Franco Cassano fu eletto deputato del Pd nella circoscrizione Puglia in occasione delle elezioni politiche del 2013. Ricoprì poi l’incarico di membro della commissione Esteri. Ma non era solo un politico. Era anche un accademico. Infatti, all’Università degli Studi di Bari era professore ordinario di Sociologia e Sociologia del Processi culturali e comunicativi. Fu anche editorialista di Avvenire e de l’Unità. «Con la scomparsa di Franco Cassano l’Italia perde uno dei suoi più grandi intellettuali», ha scritto il segretario Pd Nicola Zingaretti. Nel suo post su Facebook ha ricordato quanto fatto da Franco Cassano dagli anni Settanta ad oggi: «Con il suo sguardo acuto e profondo di chi vede lontano, ha aperto strade nuove al pensiero della sinistra e all’impegno civico e meridionalista per intere generazioni». L’Italia, quindi, oggi ha perso un punto di riferimento, perché non lo era solo per il Partito democratico. Ma ha perso anche «un maestro di avanguardie». Quindi Zingaretti ha concluso: «Ci mancherà moltissimo».



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