Franco Ferrarotti è morto e la sociologia in Italia perde suo padre. Lui l’aveva fondata, essendo stato il primo docente universitario di questa materia, poi ha trasformato la disciplina al punto tale da farla entrare nella cultura italiana e facendola poi crescere autonomamente. Deceduto all’età di 98 anni, è il sociologo dei primati, perché è stato anche il più giovane docente di sociologia alla Sapienza di Roma (ruolo che ha ricoperto fino al 2002), quando ha ottenuto per la prima volta la cattedra di questa materia (l’unica appunto nel 1961).
Ma è stato tante cose, oltre che sociologo, perché oltre ad aver fondato riviste e il corso di laurea in Sociologia all’Università di Trento, è stato anche deputato con il Movimento di Comunità e diplomatico, direttore editoriale e traduttore, costruendo una carriera poliedrica, frutto dei suoi svariati interessi. Nel 2005 è stato nominato Cavaliere di gran croce.
IL CORDOGLIO PER LA MORTE DI FRANCO FERRAROTTI
La notizia della morte di Franco Ferrarotti è stata confermata da Mario Morcellini, professore emerito di comunicazione. Stando a quanto riportato dall’Ansa, nei giorni scorsi il sociologo era stato sottoposto a un intervento a Roma e l’esito dell’intervento era stato positivo, ma non si sa null’altro riguardo le sue condizioni di salute e, quindi, sulle cause della sua morte. Tra le prime persone a esprimere cordoglio è stato Lorenzo Fontana, presidente della Camera, che si è rivolto ai familiari in questo momento di dolore, ma ha anche ricordato “il contributo che ha dato alla sociologia e il suo impegno parlamentare“.
Anche Morcellini lo ha ricordato, sottolineando come tutti associno la sociologia italiana al suo nome. La rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, Antonella Polimeni, invece, ha pubblicato un lungo messaggio in cui, a nome del personale e della comunità universitaria, esprime il suo cordoglio per la morte di Franco Ferrarotti e ripercorre le tappe della sua prestigiosa carriera, che lo ha portato anche all’estero.