Franco Gatti, la morte e le parole della moglie Stefania Picasso

Franco Gatti de I Ricchi e Poveri come è morto? A rivelare qualche dettaglio in più sulla scomparsa del celebre cantante de I Ricchi e Poveri è stata la moglie Stefania Picasso, ospite del programma Domenica In. La donna, nel salotto di Mara Venier, ha parlato del marito scomparso all’età di 80 anni rivelando: “mio marito Franco aveva delle patologie croniche, ha lasciato il gruppo dei Ricchi e Poveri perchè non ce la faceva più per la sua salute. Due anni fa ha avuto il Covid e da allora non si è mai più ripreso”.



Una morte che ha cambiato la sua vita con la donna che ha confessato: “dopo 42 anni insieme mi manca la sua lealtà e la sua fierezza. Le sue ultime parole sono state ‘Ti amo e ti amerò sempre’. L’ultimo giorno io ho capito che mancavano poche ore e ci siamo riunite io, lui, Federica e Alessio e nessun gossip riuscirà a spegnere la mia luce negli occhi”.



Franco Gatti: la malattia e il morbo di Crohn

La morte di Franco Gatti ha scosso non solo il gruppo dei Ricchi e Poveri, ma anche tutto il mondo della musica e dello spettacolo. “È andato via un pezzo della nostra vita” sono state le prime parole del gruppo italiano famoso per canzoni come “Mamma Maria” e “Sarà perchè ti amo”. Proprio il cantante, diversi mesi fa, aveva parlato delle sue condizioni di salute rivelando: “il Covid mi ha risvegliato il morbo di Crohn che ho avuto da ragazzo e che era sparito per 30 anni. Sono stato curato dal dottor Furnari con del cortisone, che ha fatto bene da una parte e male dall’altra, perché mi ha fatto venire la candida nello stomaco e un piccolo herpes. Mi ha quindi guarito Matteo Bassetti, con il quale dovremo prima o poi trovarci a cantare una canzone insieme”.



Anche Marina Occhiena, ex componente del gruppo, alla notizia della morte del collega e compagno ha detto: “non stava bene, l’aveva anche dichiarato. Io ieri sono andata a trovarlo e ad abbracciarlo. Non so cosa dire, sono proprio affranta. Csiamo visti soltanto lontano dalle telecamere, per stare insieme, perché lavorativamente non era possibile, lui stava male”.