Franco Gatti

è sempre stato per i fan dei Ricchi e Poveri ‘il baffo’. Quel dettaglio che sfoggia ancora oggi, esattamente come in passato, è diventato una sorta di marchio di fabbrica che ha contribuito alla sua popolarità. Nonostante il lutto, dovuto alla morte del figlio Alessio Gatti, il cantante è rimasto nella band per altri tre anni prima di comunicare il suo addio. Un duro colpo per gli ammiratori che non sospettavano una decisione simile, avvenuta a distanza di quasi 50 anni dal loro primo successo. Franco e i tre artisti della band riescono infatti ad emergere alla fine degli anni Sessanta, quando Franco Califano li nota e si propone di diventare il loro produttore per alcuni anni. Un bell’esordio a cui seguono tanti successi, anche discografici. Lo dimostra il secondo posto ottenuto a Sanremo nel ’70 e nel ’71 e poi la vittoria quindici anni più tardi con Se m’innamoro. Ed è sempre all’Ariston che è legato il suo ricordo più drammatico: Franco e i componenti del trio, già ridimensionati rispetto alla formazione ufficiale, stanno per salire sul palco per ritirare il Premio alla carriera quando una telefonata informa il cantante della morte del figlio Alessio.



FRANCO GATTI, RICCHI E POVERI: IL GRAVE LUTTO E L’ADDIO ALLA BAND

Sono trascorsi solo 4 anni da quando Franco Gatti ha deciso di dire addio ai Ricchi e Poveri. Dopo la morte del figlio Alessio, l’artista infatti non è più riuscito a salire sul palco ed ha deciso di abbandonare il gruppo, trasformandolo così in un duo, per dedicare maggior tempo alla famiglia. I fan che li seguono fin dal debutto, ricordano ancora come quel quartetto ha unito icone di Genova che nella vita facevano tutt’altro e non pensavano di certo alla musica. In particolare, Franco lavorava alla ESSO. Formato il gruppo, appare subito chiaro che lui e Marina Occhiena hanno lo stesso timbro di voce, basso, in perfetto contrasto con gli altri due componenti della formazione. A Vieni da me, Franco rispolvera la scatola dei ricordi: “Sono diplomato in Chimica, poi ho fatto un po’ di università, ma ho dovuto abbandonare”. Prima di sfondare nel mondo della musica, ha lavorato nella sperimentazione di un particolare minerale e conduceva delle analisi. “Dovevo stare attento al naso io con le provette”, ha detto. Nel tentativo di migliorare stipendio e qualità di vita, ha scelto di cambiare azienda petrolifera, “Programmavo rifornimenti degli oli lubrificanti di vari depositi italiani”. Fra i suoi ricordi c’è anche la famosa chitarrina: quando Franco aveva solo 11 anni, è rimasto affascinato da tre portuali che suonavano e cantavano in giro per i ristoranti. “Lì è nata la mia passione”, confessa. Poi una band tutta al maschile, in cui incontra Angelo Sotgiu. Allo scioglimento del gruppo, nascono i Fama Medium, il primo nome dei Ricchi e Poveri. Clicca qui per guardare il video di Franco Gatti



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