Dall’emergenza coronavirus alla campagna vaccinale, Franco Locatelli a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano. Il presidente del Consiglio superiore di Sanità ha esordito commentando le indiscrezioni legate al suo possibile ingresso nel governo Draghi come ministro della Salute: «Il lavoro fatto da Speranza si è connotato per passione convinta, dedizione e capacità di governare una situazione difficile: ecco perché ritengo meriti continuità».
Franco Locatelli è poi passato al dossier vaccini, sottolineando l’auspicio è che ora la disponibilità non sia più cambiata al ribasso e che non si debba rimodulare la campagna di vaccinazione. Entro fine giugno l’Italia dovrebbe ricevere 38 milioni di dosi e l’obiettivo è fissato: «42 milioni di immunizzati entro l’autunno? Sono ottimista sul fatto che si possa raggiungere l’obiettivo, perché arriveranno anche Johnson&Johnson, Curevac e Sputnik».
FRANCO LOCATELLI: “AUMENTO DI CONTAGI MODERATO”
Franco Locatelli ha invitato ad evitare ingiustificati allarmismi sul rischio varianti, mentre sul vaccino Sputnik ha parlato di dati interessanti: «Se agenzie regolatorie serie come Ema e Aifa approveranno non vedo perché non dovremmo considerare questo vaccino. La scienza non ha confini geopolitici». Passando agli ultimi dati del bollettino coronavirus, l’esperto ha sottolineato che è stato registrato un rialzo di contagiati ma moderato, con l’Rt stabile. Poi una battuta sulla “minaccia” di De Luca di richiudere le scuole in Campania: «L’atteggiamento sulla scuola per me deve essere quello di preservarla senza atteggiamenti dogmatici: va chiusa solo in aree circoscritte in presenza di documentata criticità. Non dividiamoci su un tema così importante come la formazione delle future generazioni».