L’obiettivo è riaprire per non richiudere più, per questo è necessaria la gradualità: netto Franco Locatelli. Intervenuto ai microfoni di Repubblica, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico ha fatto il punto della situazione sulle riaperture, sottolineando che queste avvengono in un contesto decisamente più favorevole di quello di alcune settimane fa: «Ovviamente, riaprendo, un pochino di ripresa dei casi potrà esserci, però come ha detto il presidente del Consiglio stiamo adottando una strategia graduale e progressiva, per ripristinare attività economiche e sociali rispetto alle quali vi era un’importante sofferenza del Paese a tutti i livelli».



I casi positivi quotidiani sono ancora tanti, nell’ordine dei 15 mila, ma Franco Locatelli ha tenuto a rimarcare che l’Rt e l’incidenza sono in ribasso. Nel corso delle prossime settimane sarà fondamentale valutare con tempestività se c’è un cambiamento della situazione epidemiologica, così da prendere eventuali interventi correttivi: «Timore di tornare indietro? È indubitabile che questo rischio ci possa essere. Oggi però abbiamo somministrato il vaccino all’84% degli ultra ottantenni, il 55% dei quali ha ricevuto due dosi. Nella fascia 70-79 il primo dato è vicino al 50% e tra i 60 e i 69 siamo sopra al 20. Queste fascia di età sono le più colpite in modo grave dal virus».



FRANCO LOCATELLI: “COPRIFUOCO ANCORA STRATEGICO”

Uno dei dossier più discussi è quello relativo al coprifuoco alle ore 22, Franco Locatelli promuove il mancato slittamento alle 23: «Fissare un’ora di restrizione di movimento è una strategia prudenziale per mantenere una situazione di controllo dei contatti sociali che possono avvenire la sera ed essere connotati da un particolare profilo di rischio. Poi la decisione del governo potrà essere rivalutata nelle prossime settimane alla luce dell’evoluzione del quadro epidemiologico». Il presidente del Consiglio superiore di sanità si è poi soffermato sul pass sanitario per chi è stato malato o vaccinato, spiegando che i sei mesi di validità sono stati stabiliti in base al documento elaborato a livello europeo ma, con l’accumularsi delle conoscenze sulla risposta immunitaria, non è da escludere un’estensione. Franco Locatelli si è infine soffermato sull’ipotesi di rivaccinarsi tra un anno: «Non temo particolarmente le varianti presenti ora perché i vaccini possono comunque dare una chiara e indiscutibile protezione contro di loro. Visto che non sappiamo quanto dura l’immunità, comunque, non si può dire con quale frequenza andrà ripetuto il vaccino. Ma se dovesse essere necessario rifarlo, ricordiamo che tra un anno, o più, ci sarà una situazione ben diversa, con una pressione epidemiologica nettamente ridotta e, quindi, con la possibilità di programmare e condurre una campagna vaccinale in un contesto meno emergenziale».

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